giovedì 28 novembre 2024


28/02/2014 21:11:44 - Manduria - Attualità

L’intervento del segretario provinciale della Uil Trasporti, Bruno Bani

«Nessuno, sinora, sembra seriamente interessato alla sorte dei 20 lavoratori che, da oltre 10 anni, sono alle dipendenze della società “Manduriambiente”, che gestisce la discarica di contrada “Chianca” a Manduria».
A richiamare l’attenzione sul futuro dell’organico lavorativo della società “Manduriambiente” è il segretario provinciale della Uil Trasporti, Bruno Bani.
«Apprendiamo dagli organi di stampa che è in corso oramai una “battaglia legale a colpi di ricordi al TAR” tra tutti i soggetti interessati alla questione relativa alla riapertura dell’impianto di smaltimento rifiuti di Manduria gestito dalla società Manduriambiente, che è a servizio dei 17 comuni dell’area jonico-salentina dell’ex Ato Ta 3» sostiene Bani. «Ma, con grande sconcerto, si evidenzia che, durante le varie discussioni e riunioni che si stanno tenendo presso le sedi istituzionali competenti, non c’è alcun accenno alla sorte dei 20 lavoratori che da oltre 10 anni sono stati impegnati nell’impianto della Manduriambiente e che ad oggi non conoscono il loro futuro occupazionale».
A fronte della sospensione dell’attività lavorativa, fin dallo scorso 15 novembre la società ha avviato la procedura di licenziamento collettivo, i cui termini di chiusura sono abbondantemente scaduti.
«Parallelamente la UIL Trasporti, sindacato a cui sono iscritti tutti i 20 lavoratori, ha anche avviato presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Taranto la procedura del cosiddetto “cambio d’appalto”, prevista dall’art. 6 del contratto di lavoro di categoria, che in sostanza prevede che chiunque prenda in carico un nuovo servizio pubblico deve anche assorbire alle proprie dipendenze le maestranze impegnate nella precedente gestione» aggiunge Bani. «In sostanza, un eventuale continuazione del conferimento dei rifiuti dei Comuni del Bacino TA/3 all’impianto CISA di Massafra non può non tener conto del destino dei lavoratori, anche perché, ai sensi della vigente normativa in tema di tariffe, l’incremento dell’attività lavorativa, e di conseguenza dei relativi ricavi a fronte di maggiori quantitativi di rifiuti in ingresso, deve essere bilanciata dal relativo aumento dei costi di gestione e, quindi, anche del personale
Pertanto, la UIL Trasporti di Taranto chiede a tutti i soggetti competenti (ed in particolare ai sindaci che compongono l’assemblea dell’O.G.A. Taranto) che nelle determinazioni che a breve andranno ad adottare, dovranno definire con certezza il percorso da attuare per la risoluzione delle problematiche lavorative degli addetti attualmente alle dipendenze della “Manduriambiente”».











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