Si tratta della manduriana suor Elisabetta Piccione
Ieri sera nella chiesa “San Giovanni Battista” del monastero Benedettino di Manduria, si è tenuto il rito della Benedizione Abbaziale per la quarantunenne manduriana Suor Elisabetta Piccione (al secolo Giuseppina), che andrà a ricoprire l’importante compito di Madre Badessa della famiglia monastica rimasta “orfana”, lo scorso 28 giugno, a causa del tragico incidente stradale sull’autostrada A1 in cui perse la vita Madre Teresa Ruggero, monaca di origini biscegliesi che guidava la famiglia monastica da più di trent’anni.
Il rito officiato da mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per la Dottrina (incarico che portò avanti Ratzinger prima di essere eletto pontefice), ha visto Madre Elisabetta rispondere ad una serie di domande sulla sua disponibilità e coscienza nell’accettare questo incarico di Guida spirituale e materiale della comunità monastica in fedeltà a Cristo e alla Chiesa retta dal Romano Pontefice. Concetti chiave quello della Responsabilità della Fedeltà, materializzati nella consegna alla consacrata di tre segni forti al termine della Benedizione. La Regola di San Benedetto, che indica le vie per giungere ad una vita comune sulle orme del Cristo, il Pastorale, che simboleggia l’importante ed oneroso ruolo che la Neo-Abadessa ricoprirà, come recita il formulario, «sollecita verso le sorelle che il Signore gli affida, delle quali a Lui dovrà renderne conto l’ultimo giorno». In fine l’Anello per la Fedeltà e l’Amore con i quali è chiamata a custodire la famiglia di monache in cui per tanti anni ha vissuto e che ora si trova a sorreggere.
Alla cerimonia erano presenti mons. Castoro, Amministratore Apostolico della Diocesi di Oria che lo scorso 11 luglio assistette alle procedure di elezione di suor Elisabetta, e Dom. Pietro Vittorelli, abate della storica Abbazia di Montecassino.
Numerosa è stata la presenza di fedeli proveniente da tutta la Diocesi e in particolare da Manduria, dove la famiglia monastica del Santo norcino patrono d’Europa, quest’anno è giunta al quarto centenario della sua presenza nella cittadina messapica.
ANTONIO VITALE