L’ultima proposta di Enzo Pisconti: «Gli amministratori si facciano carico di tasca propria dei 1.000 euro, che io poi donerò alla mensa dei poveri di don Franco Dinoi»
La vicenda dello spettacolo del cabarettista manduriano Enzo Pisconti, commissionato dal Comune e non ancora pagato (si tenne nell’agosto scorso ad Uggiano Montefusco), è oggetto di una interpellanza presentata dal consigliere comunale del Centro Democratico, Mimmo Lariccia.
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Massafra, che ha negato il coinvolgimento diretto del Comune in questa vicenda (a suo dire sarebbe stata la parrocchia di Uggiano a chiedere lo spettacolo al cabarettista), ma è stato prontamente smentito sia da Pisconti (che ha indicato i due assessori che ne hanno richiesto la prestazione), sia dal parroco della frazione di Manduria.
Per chiudere questa vicenda che sta appassionando la città giunge, ora, una proposta da parte dello stesso cabarettista manduriano.
«Finisce lo spettacolo del 12 agosto 2013. (quello commissionato e non pagato dal Comune)
Credo che sia arrivato il momento di far calare il sipario su questo “spettacolo”proponendo una soluzione.
Dimentichiamo che qualche giorno fa si diceva che l'incontro di cui parlavo non era mai avvenuto; dimentichiamo che è stato detto che il responsabile del mancato pagamento è Don Daniele, Parroco di Uggiano; e dimentichiamo anche i nomi pubblicati dai giornali, da me mai pronunciati, che indicano alcuni assessori come responsabili dell'accaduto. A questo punto credo che sarebbe bello se questa disputa fra gentiluomini si concludesse con un semplice "scusa"!!!
Certo, le scuse non ripagano il compenso mancato. E allora perchè gli amministratori non se ne fanno carico a titolo personale e non pagano di tasca propria?
Una volta raccolti i soldi, si potrebbero donare alla mensa dei poveri gestita da don Franco Dinoi, Arciprete della chiesa Madre, il quale, sono sicuro, non avrebbe alcun problema a confermare, una volta ricevuta, l'avvenuta donazione.
Sarebbe un bel gesto no?
Dopo il versamento di 1000euro (somma ritenuta da alcuni “esigua”) il fatto in sè ritornerebbe nella sua dimensione reale, i frequentatori della mensa ne avrebbero un giovamento (se pur esiguo) e io non potrei far altro che salutare il pubblico con un inchino e rivolgere un applauso ai miei ospiti d'onore, cioè ai miei amministratori.
Sono sicuro che converrete con me nel pensare che prima di essere politici o comici bisogna essere uomini/donne. Gli uomini sbagliano però rimediano all'errore e vanno avanti, mentre i politici vanno solo avanti senza rimediare all'errore...mi piacerebbe che la mia città fosse governata da uomini/donne prima che da politici.
Deve essere molto chiaro fin da questo momento che, indipendentemente dal fatto che venga accettata o meno la mia proposta, non farò alcuna azione per chiedere il risarcimento nei confronti del Comune, a questa città ho dedicato il film dal titolo "Qui a Manduria tutto bene" senza avere alcun finanziamento pubblico, figuratevi se non regalo uno spettacolo.
Questa precisazione era d'obbligo anche per chiarire la mia posizione rispetto ad eventuali immaginari che mi vedono prestare il fianco a questa o a quella formazione politica per strumentalizzare l'accaduto. La mia missione finisce qui. Se gli amministratori intendono risolvere il problema mettano di tasca propria quell'"esiguo" compenso e lo donino alla mensa dei poveri gestita da Don Franco.
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito e sostenuto questa vicenda con messaggi affettuosi e prese di posizione e, come spesso si dice alla fine degli spettacoli di cabaret rivolgendosi al proprio pubblico: “Se vi è piaciuto raccontatelo in giro, sennò fatevi i fatti vostri”».
Enzo Pisconti