L’assessore Gianluigi De Donno spiega come saranno investiti
Tre milioni e 800mila euro per valorizzare e riqualificare l’area archeologica di Manduria.
La città messapica del versante orientale della provincia ha fatto la parte del leone nella ripartizione dei fondi (poco meno di 32 milioni di euro) destinati alla Puglia nell’ambito dei Programmi Operativi Interregionali e del Piano di Azione e Coesione. Solo Lecce e Taranto hanno usufruito di finanziamenti maggiori, che, peraltro, saranno subito disponibili, al fine di aprire al più presto i cantieri di restauro e far partire i lavori di valorizzazione del patrimonio storico nelle quattro regioni che fanno parte del cosiddetto “Obiettivo Convergenza”, ovvero Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.
«Si tratta di un progetto elaborato dalla Soprintendenza Archeologica» rende noto l’assessore ai Beni Patrimoniali, Gianlugi De Donno. «Nella scorsa estate ho avuto modo di conoscere il progetto in occasione della firma della convenzione fra Comune di Manduria e Soprintendenza Archeologica. Con questo finanziamento si realizzeranno interventi di riqualificazione complessiva (è prevista anche l’illuminazione tecnica e la creazione di un punto di ristoro), che mirano a trasformare il parco non solo a sito da visitare, ma anche a luogo da vivere. Saranno creati dei percorsi didattici e sarà realizzata una tensostruttura nella zona adiacente la chiesetta della SS. Trinità. Ricordo, pure, che saranno eliminate le coperture metalliche presenti nel parco. Non conosco con precisione il cronoprogramma degli interventi, in quanto l’appalto e l’esecuzione delle opere saranno curati direttamente dalla Soprintendenza. Credo, però, che il cantiere sarà aperto in tempi relativamente brevi».
Intanto martedì l’assessore De Donno conoscerà con precisione la ripartizione fra i 14 comuni jonico-salentini consorziati di altri fondi che saranno erogati dalla Regione Puglia.
«Nardò, Porto Cesareo e Manduria sono i comuni capofila» fa presente Gianluigi De Donno. «Nel progetto è previsto anche l’acquisto di pulmini e di imbarcazioni, da utilizzare per consentire ai turisti di muoversi all’interno delle aree di interesse storico-culturale o di visitare le riserve naturali marine».
Intanto l’Amministrazione Comunale sta lavorando per istituire una fondazione, con capitale misto, cui affidare la gestione del parco archeologico.
«E’ già pronta la bozza dello Statuto e abbiamo già registrato diverse adesioni: molte associazioni culturali di Manduria e qualche azienda o ente pubblico, come il Consorzio Produttori Vini, il Consorzio di Tutela del Primitivo, il Gruppo d’Azione Locale “Terre del Primitivo” e le Riserve Naturali del Litorale Orientale della provincia di Taranto. Sto sondando la disponibilità di alcuni istituti di credito di aderire alla fondazione, anche perché è necessario avere dei soci promotori che abbiano delle capacità di spesa. Abbiamo prorogato la convenzione con le associazioni di Manduria per la gestione provvisoria del parco sino al settembre prossimo, in attesa che possa insediarsi e diventare operativa la fondazione».