giovedì 28 novembre 2024


13/03/2014 07:46:26 - Manduria - Attualità

Il presidente di Confcommercio Dario Daggiano: «Con la sola Zona Franca non risolleveremo l’economia della città, né, tanto meno, quella del centro storico e del quartiere Matera, che ricadono all’interno del perimetro interessato dai benefici»

«La Zona Franca Urbana non costituisce la panacea di tutti i mali. Bisogna sfruttare tutte le misure di incentivazione all’investimento varate dalla Regione Puglia».
L’assessore alle Attività Produttive, Annamaria De Valerio, invita gli imprenditori manduriani ad evitare voli pindarici.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Dario Daggiano, presidente della sezione di Manduria di Confcommercio.
«Con la sola Zona Franca non risolleveremo l’economia della città, né, tanto meno, quella del centro storico e del quartiere Matera, che ricadono all’interno del perimetro interessato dai benefici» ha dichiarato Daggiano nel corso del dibattito fieristico. «E’ facile fare i conti. Si stima che le aziende che usufruiranno dei benefici potrebbero essere circa 200. Se la stima si rivelerà esatta, avranno mediamente a disposizione circa 20.000 euro di defiscalizzazione. Se ogni azienda ha un minino di 2 o 3 operai, questa somma non sarà sufficiente neppure per un anno».
La Zona Franca, a quel punto, avrebbe aiutato fiscalmente le imprese per qualche mese, ma non avrebbe certamente creato le basi necessarie per il rilancio dell’economia delle aree interessate.
«Sarà fondamentale il ruolo del Comune» ha aggiunto in fiera Daggiano. «Manduria, come ha fatto notare lo stesso assessore regionale Capone, è uno dei quattro comuni della provincia di Taranto ad essere dotato del Piano Commerciale: potrebbe dunque dotarsi del distretto urbano del commercio. Se ha beneficiato, poi, degli aiuti della Zona Franca Urbana è perché la nostra città rientra fra le zone depresse. In effetti, tantissimi operatori commerciali hanno tirato giù le serrande negli ultimi anni.
Cosa fare allora? Il Comune dovrebbe provvedere alla defiscalizzazione all’interno del perimetro urbano. Faccio un esempio: riducendo la Tosap, sono certo che il Comune introiterebbe maggiori risorse. Tantissimi nostri associati rinunciano a mettere i tavolini all’esterno dei loro locali in quanto la Tosap è insostenibile. Si potrebbero limare le imposte comunali sugli immobili sfitti per indurre i proprietari a concederli in locazione. Nello stesso tempo, occorre sfruttare le misure della nuova rigenerazione urbana per migliorare i servizi delle due aree interessate, che sommano complessivamente circa 7.000 abitanti».
Per quanto riguarda le cosiddette “quote di riserva”, ovvero risorse finalizzare ad aiutare determinate categorie, Daggiano punta ad incentivare la creazione di nuove aziende nel settore dell’enogastronomia.











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