giovedì 28 novembre 2024


24/03/2014 07:12:02 - Manduria - Attualità

L’ha lanciata l’operatore culturale Pietro Brunetti

Una petizione on line per convincere il governatore Nichi Vendola a modificare la soluzione tecnica del recapito finale dei reflui del depuratore consortile: non il mare, per evitare uno dei più preziosi patrimoni della zona, ma il riutilizzo delle acque sanificate in agricoltura.
A lanciarla è l’operatore culturale manduriano Pietro Brunetti.
«Intervenga affinché venga rivisto il progetto del depuratore consortile Manduria-Sava, con scarico delle acque fognarie nel mare di Manduria, località Specchiarica, sul litorale jonico salentino» sostiene Brunetti nella petizione che ha già registrato diverse firme (http://www.change.org/it/petizioni). «La volontà del popolo, informato solo a progetto approvato, si è ripetutamente espressa affinché le acque delle fogne di Manduria e Sava».
Brunetti illustra la motivazione principale alla base della petizione e, poi, indica anche l’alternativa.
«Non vengano disperse in mare, per evitare l’inquinamento di un “mare di cristallo” (come definito dalla studiosa Bianca Tragni) che, durante l’estate, accoglie e ristora centinaia di migliaia di turisti provenienti da tanti paesi vicini e lontani, con ricadute positive sull’asfittica economia locale» è riportato nella petizione. «Le acque siano invece recuperate, opportunamente trattate, e riutilizzate per irrigare le campagne, da sempre notoriamente flagellate dalla siccità, che poi impigrisce e devasta i raccolti».
Secondo l’operatore culturale Pietro Brunetti, «si tratta di fermare un progetto scellerato che sta per realizzarsi, essendo già stato appaltato; un progetto frutto di compromessi politici e subdole intese; un progetto che potrebbe trasformare un rifiuto in risorsa se opportunamente riciclato, ma che invece rischia di creare due gravi problemi: l’inquinamento del mare e la fuga dei turisti da un lungo tratto di litorale jonico, dando un colpo di grazia definitivo a luoghi ed economia mai più recuperabili».
Oltre a firmare la petizione, nel sito compaiono anche diversi commenti.
«Stiamo distruggendo i nostri mari con atti irreparabili» sostiene Donatella.
«Firmo per l’inquinamento ambientale che il depuratore provocherebbe in tali zone meravigliose» aggiunge Bruna. «Sostengo la petizione per non distruggere la splendida costa jonica con un’opera inutile e dannosa per il turismo» è l’opinione di Stefano.
«Firmo convintamente perché il mare di Manduria è un bene di cui la città non può fare a meno e una potenzialità che potrebbe cambiare le sorti del territorio» scrive invece Carmela.










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