giovedì 28 novembre 2024


24/03/2014 07:26:11 - Manduria - Attualità

La presidente dell’Unione Benessere e Sanità del CNA pugliese, Anna Barbieri, invia una lettera aperta al sindaco di Manduria, agli organi di vigilanza e alle istituzioni preposte

«La vigilanza territoriale sul fenomeno degli abusivi nel settore dei barbieri, degli acconciatori, delle estetiste e delle onicotecniche è pressoché assente. La situazione, che da tempo (e non solo per questi settori) era già preoccupante, ora è diventata insostenibile».
La presidente dell’Unione Benessere e Sanità del CNA pugliese, Anna Barbieri, invia una lettera aperta al sindaco di Manduria, agli organi di vigilanza e alle istituzioni preposte.
«Gli artigiani del settore Benessere e Sanità si sono rivolti alla CNA PMI lamentando la cecità degli organi di vigilanza territoriale sul fenomeno degli abusivi che operano in questi settori. Le imprese non riescono più a pagare tutte le tasse che lo stato richiede: l’iscrizione alla Camera di Commercio e all’INAIL, i versamenti dei contributi INPS personali e per i dipendenti, oltre alle tasse comunali ormai esose, nonché i costi d’esercizio che l’attività richiede (messa a norma degli impianti, sicurezza e igiene degli ambienti, rifiuti speciali). Poi c’è il costo degli affitti, a Manduria sempre più alti. Un’oculata attenzione contro l’abusivismo permetterebbe più entrate nelle casse comunali, che invece si depauperano per la chiusura continua delle attività legali per lasciar posto agli illegali. Si riesce a malapena a rispettare gli obblighi fiscali e tributari, mentre invece gli operatori non qualificati, e quindi in nero, mettono tranquillamente e indisturbati a rischio l’economia del paese e anche la salute della gente».
Gli operatori di questi settori chiedono, quindi, un’inversione di tendenza.
«La CNA PMI sostiene gli operatori onesti, perché è nel loro diritto pretendere il rispetto della legalità e perché è sotto gli occhi di tutti la tristezza delle attività che continuano a chiudere, lasciando i locali vuoti e desolati» prosegue Anna Barbieri. «E’ vero: la crisi è globale. Ma non è giusto vedere la propria azienda languire mentre l’abusivo sfreccia con auto nuove fiammanti e con abiti firmati mentre, con il borsone in mano pieno di phon, spazzole, pettini, pennelli, smalti, si reca dalle clienti per svolgere l’attività in nero. C’è poi chi, addirittura, svolge l’attività nella propria casa, che ben altre condizioni igieniche e competenze professionali richiederebbe, facendosi bellamente gabbo dello Stato e dei Comuni non pagando le tasse.
Ogni attività chiusa è una perdita economica non solo per il singolo ma soprattutto per le Amministrazioni che non possono far altro che tagliare servizi essenziali ai propri concittadini».










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