E’ quella di nuova formazione che collegherà via Sorani con la strada provinciale per San Pietro in Bevagna, adiacente il doppio ingresso del liceo scientifico “Galileo Galilei”
Individuata la via che sarà intitolata al maresciallo ordinario dei Carabinieri Antonio Dimitri, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, assassinato il 14 luglio del 2000 a Francavilla Fontana da malviventi che avevano appena rapinato una banca.
Il recente annuncio dell’assessore Gianluigi De Donno si è “trasformato”, alcuni giorni fa, in una delibera di giunta, che contiene la relazione del dirigente Vincenzo Dinoi. In questa delibera viene indicata la strada che porterà il nome del maresciallo Dimitri: è quella di nuova formazione che collegherà via Sorani con la strada provinciale per San Pietro in Bevagna, adiacente il doppio ingresso del liceo scientifico “Galileo Galilei”.
Dopo aver premesso che le «nuove denominazioni da attribuire alle strade devono rispettare, in particolare, l’identità culturale e civile della nostra città e la scelta deve ricadere, preferibilmente, su nomi di personaggi o categorie di persone che si sono distinti in campo civile, professionale o artistico, di cui si vuole onorare e perpetrare nei secoli la loro memoria», il dirigente Dinoi ricorda, nella relazione introduttiva, come sia «preciso intendimento dell’Amministrazione Comunale procedere all’intitolazione di una via alla memoria del maresciallo dei Carabinieri Antonio Dimitri, medaglia d’oro alla memoria al valore militare, al fine di rendere eterno nei secoli a venire il ricordo dell’eroico maresciallo, simbolo della lotta alla criminalità e morto per tutelare la legalità nell’adempimento del proprio dovere di carabiniere fino all’estremo sacrificio, avvenuto il 14 luglio del 2000 in Francavilla Fontana».
Nella delibera si riporta anche la motivazione con la quale, il 19 maggio del 2003, il presidente della Repubblica, su proposta del ministro della Difesa, conferì la più alta onorificenza attribuibile ad un militare.
«Con ferma determinazione ed insegne coraggio, affrontava due malviventi in flagrante rapina in un istituto di credito, che tentavano, armi in pugno, di guadagnare la fuga, facendosi scudo di due ostaggi» è riportato nella motivazione. «Rinunciava all’uso dell’arma in dotazione per non mettere a repentaglio la vita degli ostaggi e intimava la resa ai malfattori, ma veniva raggiunto mortalmente dai colpi proditoriamente esplosi da un terzo rapinatore, appostato all’esterno dell’istituto. Chiaro esempio di ardimento ed elette virtù militari, spinti fino all’estremo sacrificio».
Purtroppo non si è riusciti ad assicurare alla giustizia i vili colpevoli di questo gesto.
Il Comune di Manduria ha intanto già trasmesso l’atto deliberativo alla Prefettura di Taranto, che deve rilasciare la relativa autorizzazione.