L’affollata riunione di mercoledì promossa da Verdi e “Giovani per Manduria”, aperta a organizzazioni politiche, sindacali, associative e civiche, ha prodotto i primi atti
Una lettera al governatore Vendola, al presidente dell’Aqp e agli assessori regionali ai Lavori Pubblici e all’Assetto del Territorio che contiene la richiesta della sospensione dei lavori della realizzazione del depuratore consortile, appaltati alla ditta Putignano, che sta in questi giorni procedendo a rilievi e saggi preliminari, al fine di riaprire un tavolo di confronto con le popolazioni interessate. Inoltre si auspica l’apertura di un tavolo di confronto con le popolazioni interessate.
L’affollata riunione di mercoledì sera promossa da Verdi e “Giovani per Manduria”, aperta a organizzazioni politiche, sindacali, associative e civiche, ha prodotto i primi atti.
«I partecipanti hanno inteso farsi unanimemente portavoce della assoluta contrarietà delle popolazioni di Manduria, Avetrana e paesi limitrofi alla realizzazione del depuratore consortile con scarico in mare, in località Specchiarica (marina di Manduria)» si legge nella nota inviata al governatore Vendola. «Tale contrarietà non può essere attribuita (come pure è stato fatto) ad arretratezza culturale, egoismo o volontà di tutelare interessi precostituiti, di qualsivoglia natura, ma esclusivamente ad una valutazione razionale e precauzionale delle conseguenze che l’opera in questione avrà sulla flora e la fauna marine, sull’ambiente in generale, sull’economia del territorio. Poiché gli esiti negativi di tale valutazione sono stati innumerevoli volte espressi, in varie forme, incluse le deliberazioni di 14 Consigli Comunali, non si ritiene opportuno reiterarli in questa sede, così come non si ritiene produttivo, nell’imminenza dell’inizio delle operazioni di cantiere, addentrarsi nella disamina delle soluzioni alternative.
Ciò che si richiede, a chi ha l’autorità per farlo, vale a dire al presidente della Regione, è di sospendere la cantierizzazione del depuratore in oggetto e di aprire un tavolo di confronto diretto con le popolazioni, affinchè queste possano esporre le proprie ragioni e motivare la propria contrarietà in maniera più efficace di quanto si sia fatto sinora».
Il verbale dell’assemblea, insieme con il documento prodotto e una sintesi della vicenda in questione, sono stati inviati nella stessa serata alla Ministra degli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, che si è impegnata a farsene portavoce presso il competente Ministro dell’Ambiente.