Ma emerge una nuova crepa nel fronte del no allo scarico a mare del depuratore
Associazioni, partiti e comitati di quartiere di Manduria e Avetrana hanno sottoscritto la lettera da inviare al governatore Vendola e alla ministra Lanzetta contenente la richiesta di sospensione dei lavori del depuratore consortile.
Tantissime adesioni, anche se emerge ancora una volta la divisione su queste tematiche: nel giro di pochi giorni, dopo che a lungo non vi erano state novità sostanziali in questa vertenza, all’iniziativa di Verdi e Giovani per Manduria (che hanno sollecitato le comunità di Manduria e Avetrana ad essere compatte), ha fatto seguito l’annuncio di un’altra iniziativa similare, promossa dal comitato “No scarico a mare”, che si terrà sabato della prossima settimana.
Benchè il fine ultimo è lo stesso (impedire lo scarico a mare dei reflui del depuratore), i promotori delle due mobilitazioni si sono beccati a distanza, pur non facendo riferimenti specifici.
«Nonostante i tentativi di boicottaggio messi in atto contro l’iniziativa, lo scopo è stato raggiunto» è riportato in una nota di Verdi e Giovani per Manduria, nella quale si elencano tutti coloro che hanno sottoscritto la lettera. «Dispiace vedere che, a fronte di una situazione di assoluta gravità, quale l’inizio dei lavori per la costruzione del depuratore, la manifesta unità d’intenti tra le varie organizzazioni politiche e sociali possa apparire una minaccia per chi, forse, riteneva di avere un diritto di…. “prelazione” su una vicenda che invece riguarda da vicino tutti noi. Noi riteniamo si debba tenere lo sguardo fisso sulla meta che si vuole raggiungere e non intraprendere una gara per aggiudicarsene il merito in esclusiva».
Anche il documento diffuso dal comitato “No scarico a mare” contiene un passaggio su questa “rivalità”.
«A proposito delle ultime iniziative ed assemblee pubbliche tenutesi in questo periodo, il comitato le apprezza, così come apprezza ogni iniziativa tesa a sollecitare l’opinione pubblica su questo gravissimo problema, al centro di una impari lotta che vede questo comitato e tutti i cittadini che lo compongono impegnati da oltre tre anni» sostiene il comitato “No scarico a mare”. «Non si pretende, né mai si è preteso di avere qualsivoglia esclusiva sull’argomento, ma appare illogico che si debba condurre tale battaglia con una miriade di gruppi sparsi, quando si potrebbe stare tutti insieme nel nostro comitato, quale movimento civico trasversale e omnicomprensivo, che finora si è battuto per arginare questo ulteriore, scellerato, attacco al nostro territorio. A meno che ciò non sia in effetti dettato unicamente da voglia di protagonismo ad ogni costo e si ritenga di non poter vedere soddisfatta tale ambizione in seno al comitato. Ma certamente crediamo che ciò non sia la ragione delle divisioni fra i tanti movimenti sul medesimo tema».
Non sarebbe opportuno aprire un dialogo che possa consentire di superare la diffidenza reciproca? E’ fondamentale non continuare a mostrarsi divisi, perché queste fratture fanno il gioco della Regione Puglia, sinora insensibile a tante richieste e ad altrettante proteste.