«Se non avremo delle risposte dall’Amministrazione entro sette giorni, saremo costretti a ricoverarci presso l’atrio del palazzo di Città, trovando vitto rendendo commestibili i colombacci della zona»
Quello del Movimento delle Famiglie Disagiate di Manduria è molto più di un ultimatum. E’ un ulteriore appello dettato dalla disperazione di chi, ormai da tempo ai margini del mondo del lavoro, non ha alcuna entrata economica e nessuna possibilità di garantire il sostentamento alla propria famiglia. Consapevole sia di non poter contare sempre sull’aiuto dei genitori o, in molti casi, della Caritas, sia di essere ormai nell’impossibilità di continuare a pagare tributi e tasse varie, con il rischio, neppure tanto remoto, di vedersi privato, in taluni casi, anche di una modesta abitazione.
La lettera, indirizzata al sindaco, al vice sindaco e all’assessore ai Servizi Sociali, fa riferimento ad un precedente confronto fra i rappresentanti del Movimento delle Famiglie Disagiate e l’Amministrazione Comunale, che ebbe luogo poco più di un mese fa.
«Il Movimento Famiglie Disagiate di Manduria, facendo riferimento agli impegni presi nell’ultimo incontro (che si tenne nei primi giorni di aprile nella sede del CDU in via Costanzi), ricorda che, tra l’altro, si era convenuto di rivedersi per riprendere il problema del lavoro e trovare soluzioni possibili rispetto alle aspettative delle famiglie “indigenti” e “disagiate”» si legge nella missiva indirizzata all’Amministrazione e diffusa, per conoscenza, anche agli organi di informazione. «Trovandoci nel mese di maggio e avendo già superato il periodo stabilito per il nuovo incontro, si chiede di farci conoscere in che data e sede sarà possibile ricomporre un tavolo di concertazione tra l’Amministrazione e il M.F.D. (Movimento Famiglie Disagiate) per fare il punto della situazione».
Si spera, insomma, che dal nuovo confronto possano emergere spiragli per la creazione anche di occupazioni a tempo determinato, che costituirebbero ossigeno vitale per queste famiglie, estremamente provate dalla crisi.
«Facciamo presente che sono trascorsi tempi abbastanza lunghi rispetto alla prima iniziativa del nostro movimento MFD e le necessità sono aumentate: non è possibile tollerare ulteriori ritardi. Pertanto» si conclude la lettera, «ribadiamo, nostro malgrado, che, non avendo un riscontro entro sette giorni dalla presente, saremo costretti a ricoverarci presso l’atrio del Comune palazzo di città, trovando vitto rendendo commestibili i colombacci della zona».
Ai componenti del Movimento delle Famiglie Disagiate (alcune decine), esprime la solidarietà il CDU di Manduria, che ha spesso affiancato i disoccupati in questa difficile vertenza.
«Il C.D.U. di Manduria affianca la posizione del Movimento e critica fortemente la poca iniziativa del sindaco e dell’Amministrazione sui problemi di questi cittadini, che vengono ritenuti di classe B» è la presa posizione del partito di Manduria. «L’Amministrazione non tiene presente i loro problemi».