giovedì 28 novembre 2024


21/05/2014 06:50:31 - Manduria - Attualità

L’impegno nello sport di Pietro Capogrosso

Non stravaganza ma voglia d’interrompere brevemente i miei studi prediletti su “Taranto e la Magna Grecia” per prestare la dovuta attenzione a momenti di vita manduriana, non incompatibili con aspetti reali e spesso sconcertanti del mostro Paese Italia.
La crisi economica ben evidenziata dall’indebitamento pubblico, da uno sviluppo che si è arrestato o che quanto meno dà qualche segno vitale; dalla chiusura di aziende e dai suicidi d’imprenditori; dal movimento della popolazione tra disoccupazione giovanile e politica d’integrazione sociale con relativi mutamenti dell’unità etnica; dall’emigrazione di “intelligenze” e di lavoratori in Europa e negli Stati d’Oltreoceano, ecc. ecc. E come se non bastasse ciò per affliggerci, il presentarsi come in Italia così a Manduria (che amo unitamente alla città natale, Taranto), del fenomeno dell’antipolitica quale risposta, sconveniente, lesiva, ai problemi pur reali della instabilità politica, della corruzione di parte dell’apparato pubblico, delle diseguaglianze sociali; allo scetticismo dei giovani, all’inadeguata coscienza dei valori civili e morali della Nuova Italia, nata il 25 aprile 1945.
E a malincuore un aspetto allarmante del triste quadro sopra delineato, dove non si racchiude tuttavia l’intero Paese-Italia, è dato dal modo inaccettabile sotto il riguardo morale e civile d’intendere il calcio, così come si è manifestato attraverso scontri di elementi appartenenti a tifoserie antagoniste, culminanti con violenze e l’uso di arma da fuoco (si teme ancora per la vita di Ciro Esposito, colpito da un proiettile e ricoverato all’Agostino Gemelli di Roma), prima che iniziasse la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina nello stadio Olimpico.
Entro questi termini, e all’interno di una prospettiva significativa, va da sé come pretesto stimolante di una riflessione sulla vita piena di movimento civile, politico, economico, religioso della città pugliese, il breve ma sentito ritratto di una singolare figura di manduriano tra politica e calcio.
Si tratta di Pietro Capogrosso, un cittadino, come altri, partecipante instancabile alla vita politica della sua città (è stato quadro dirigente del sindacato della Cgil e del Pci della provincia di Taranto, amministratore nel Comune di Manduria per quattro legislature; non cessa altresì, nei nostri giorni, d’interessarsi al percorso politico e amministrativo del Comune di Manduria e, frattanto, della sorte dell’acciaieria dell’Ilva, ex Italsider, di Taranto, dove per 32 anni ha svolto la sua attività di manutentore).
L’interesse di natura politica, tuttavia, non gli impedisce di dedicarsi con passione al calcio, d’intenderne il valore culturale, sociale e professionale, avendo svolto per un trentennio il ruolo di osservatore per conto di note società del nord d’Italia; d’interpretare questa speciale attività sportiva al di fuori dei termini di un antagonismo esasperato, come occasione attesa di esercizio dei basilari valori morali, di verifica di solidi rapporti interpersonali, di avvicinamento di uomini, donne, bambini di uno stesso Paese e di Paesi diversi nel godimento della gara calcistica; come contributo considerevole, unitamente allo sport in genere, di incontro di culture diverse, di edificazione di principi universali, umani e civili, a fondamento della coesistenza dei Popoli.
Sulla storia di questa speciale attività sportiva nella città di Manduria e sul desiderio vivo dei manduriani di una sua favorevole prospettiva tra i contrasti degli intenti e le necessità oggettive, il Capogrosso si è impegnato, con alacrità, pubblicando:
60 anni di calcio a Manduria, 1982
Manduria e … il calcio 1957-63, 1996
Manduria e … il calcio 1964, 1998
La gloriosa Unione Sportiva 1946-51, 2000
La gloriosa Unione Sportiva 1951-53, 2009
Superga e i ragazzi del ’49, 2011
 
E con questo ideale di calcio, che deve essere vissuto con tale entusiasmo da non stridere con il rispetto delle regole, con una tifoseria controllata nelle città italiane, il Capogrosso pur si muove nel territorio nazionale per acquisire di buona lena notizie sui calciatori italiani e non, in particolare su Alfredo Ciannameo, già calciatore della Spal e non solo.
 
Michele Gennaro










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