giovedì 28 novembre 2024


02/06/2014 07:43:03 - Manduria - Attualità

L’opinione di Tullio Mancino sulle proteste dei commercianti del centro

«La mobilitazione degli operatori commerciali del centro di Manduria è il chiaro prodotto della totale assenza di forme di coinvolgimento delle parti sociali nei processi decisionali dell’Amministrazione pubblica di Manduria».
A margine della serrata dei commercianti del centro, che giovedì mattina hanno abbassato, compatti, le loro serrande per rivendicare correttivi alla viabilità di corso XX Settembre, interviene Tullio Mancino, presidente dell’associazione “Giovani per Manduria”. Intervenuto già durante il confronto fra i commercianti e il sindaco Roberto Massafra, che si è svolto nell’aula consiliare, Mancino rimarca le responsabilità e le insensibilità che hanno portato all’attuale contrasto.
«Ancora una volta, nella nostra città, assistiamo ad un sovvertimento delle regole della partecipazione democratica» sostiene il rappresentante di “Giovani per Manduria”. «Accade, infatti, che sono le parti sociali a chiedere alle istituzioni di essere ascoltate e non viceversa. La classe dirigente è, certamente, legittimata dal voto popolare ad assumere delle decisioni, ma questo non significa che le sue scelte, principalmente quelle che coinvolgono le categorie produttive della città, debbano essere prese senza tener conto di chi le subisce, poiché si rischia di tradurre il mandato elettorale in puro dispotismo.
La risicata partecipazione al dibattito svoltosi in aula consiliare di rappresentanti della maggioranza, ridotta alle presenze di due o tre consiglieri comunali, è inoltre la chiara testimonianza di come l’Amministrazione stessa non sa dimostrare compattezza sulle decisioni prese in materia di viabilità, dando un’immagine di isolamento del sindaco e di approssimazione dell’azione amministrativa».
Tullio Mancino fa notare, poi, come sarebbe stato sufficiente consultare i commercianti prima delle infelici scelte in materia di viabilità dell’aprile scorso per evitare gli attuali attriti.
«Sentir parlare ora di referendum popolare, come estrema ratio per uscire dall’impasse, è un’altra delle assurdità che si ascoltano in questi giorni» è l’opinione di Tullio Mancino. «Perchè non si è pensato di consultare ufficialmente le parti sociali interessate prima, invece di farlo solo a seguito della protesta popolare?
Perchè non capire che Manduria ha bisogno di strumenti di partecipazione che istituzionalizzino il dibattito sulle cose da fare e riducano al minimo il malcontento?
La Camera di Consulta, ex art. 49 del vecchio Statuto Comunale, era nata nel 1993 con l’intenzione di creare un luogo di incontro e di confronto tra Amministrazione e parti sociali. Non solo non è mai stato regolamentato, ma nel nuovo Statuto è risultata completamente cancellata.
Tra le altre cose, esso prevedeva che l’Amministrazione avrebbe dovuto chiedere obbligatoriamente pareri alla Consulta in materie specifiche; una di queste era proprio il Piano del Traffico.
Ecco una delle tante cose che si potrebbero fare senza spendere un centesimo, che migliorerebbero il rapporto tra le istituzioni e i cittadini e che non si fanno solo e soltanto per assenza di volontà».










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