L’adesione degli alunni della classe IV B del “Don Bosco” e dei loro genitori, che hanno già finanziato a dicembre due parti assistiti di puerpere africane
La quinta edizione dell’African Day dell’associazione “Medici con l’Africa Cuamm Salento” di Torre Santa Susanna, la prima in provincia di Taranto, ha registrato la curiosità dei bambini e l’interesse degli adulti verso una manifestazione finalizzata alla sensibilizzazione al diritto alla salute materno-infantile, in particolar modo nelle nazioni dove più si manifesta questo problema.
Decine di ragazzi, oltre agli alunni della 4ª B della scuola “Don Bosco” di Manduria, guidati dalla maestra Rosetta Fanuli (i quali, nel corso dell’anno scolastico, hanno già potuto apprendere dalla voce della pediatra Susanna Coccioli la sua esperienza in un ospedale del Mozambico e che con le loro famiglie hanno già finanziato, a dicembre, due parti assistiti in Africa), sono stati partecipi di un laboratorio di giochi, apprendendo come costruire con scarsi mezzi e materiali i giocattoli dei propri coetanei africani e infine realizzandoli con le proprie mani.
Al banchetto informativo, oltre ai passanti e alle famiglie della città messapica, anche qualche turista, che ha voluto scoprire le attività di questa associazione.
«L’ammirazione per coloro che si dedicano a questo tipo di attività è notevole e totale» sono le parole di Roberto Massafra, sindaco di Manduria, «perché indubbiamente non è una cosa semplice, non è una cosa per tutti; lasciare la propria nazione per andare ad aiutare e a curare in territori così poveri ed emarginati è una scelta di vita, e da questo punto di vista è chiaro che va incoraggiato per quello che è possibile».
Grazie alla generosità della gente, i fondi raccolti nella manifestazione saranno devoluti per la copertura di borse di studio per ostetriche: con questo progetto si vuole garantire un parto sicuro alle mamme dell’Angola, Etiopia, Uganda e Tanzania, dove i tassi di mortalità materna sono tra i più alti del mondo.
Ancora oggi in Africa molte mamme e molti bambini muoiono perché non hanno a disposizione servizi sanitari adeguati. L’accesso al parto assistito è la prestazione che più di ogni altra segna la differenza tra i diversi Paesi e le classi sociali. I problemi sono molti e, a volte, drammaticamente banali. “Medici con l’Africa Cuamm” lavora sul campo per garantire l’accesso gratuito al parto sicuro e la cura del neonato, contribuendo così a raggiungere la riduzione della mortalità materna e infantile.
Un risultato che soddisfa la presidente dell’associazione organizzatrice, Susanna Coccioli.