Le loro auto, pur parcheggiate in un’area autorizzata e a pagamento, “ripulite”: di 2.000 euro il bottino
Amara disavventura per due nuclei familiari di Manduria, che avevano deciso di trascorrere l’ultimo week end nella Selva di Fasano. Quella che doveva essere una giornata spensierata e di relax, si è invece conclusa nel peggiore dei modi: le loro auto, benché parcheggiate in un’area autorizzata e a pagamento dello Zoo Safari, è stata “ripulita” di tutti gli oggetti di valore (fra questi due tablet e una macchina fotografica nuovissima, per un valore stimato di oltre 2mila euro).
«Abbiamo optato per un parcheggio a pagamento per una maggiore sicurezza e tranquillità» è stato l’avvilito commento di una delle vittime del furto. «Anche per tale motivo ci sembra inverosimile che i malfattori abbiano potuto agire indisturbati nonostante l’auto fosse dotata di un antifurto, entrato in funzione senza che nessuno dei numerosi addetti presenti notasse nulla o intervenisse».
La piccola comitiva manduriana, dopo aver soggiornato nella rinomata località della Selva di Fasano, si era, di buon mattino, trasferita presso lo Zoo Safari, meta e tappa agognate dalla rispettiva prole, compresa fra i quattro e gli otto anni. Al ritorno dalla spensierata giornata trascorsa all’interno del parco tematico “Fasanolandia”, la sgradita sorpresa. L’auto custodita all’interno del parcheggio era stata letteralmente saccheggiata.
I malcapitati chiamano in causa l’organizzazione e la gestione dei servizi nell’area del parco ai quali, secondo la recente giurisprudenza, spetta l’onere della custodia delle auto in sosta, giacché ogni indicazione di parcheggio incustodito costituisce clausola vessatoria.
Purtroppo questi episodi non sono l’eccezione ma si ripetono con preoccupante frequenza, come confermato dai carabinieri del Reparto Radio Mobile di Fasano che hanno effettuato i rilievi del caso. Non è questo, di certo, il modo migliore per promuovere il nostro turismo.