A Maruggio si elimina la figura della presidenza del Consiglio per devolvere l’indennità al fondo per i bisognosi. A Manduria si spendono 2.000 euro per organizzare un convegno sui poteri del presidente del Consiglio e per stampare una pergamena che renda immortali tutti coloro che si sono avvicendati…
Manduria e Maruggio: due centri della stessa provincia, che distano una manciata di chilometri. Sono guidati da Amministrazioni che si sono insediate da poco tempo: un anno preciso quella di Manduria, una settimana quella di Maruggio. Entrambi i sindaci sono medici.
La differenza fra le due Amministrazioni diventa però abissale se si raffrontano alcune decisioni adottate negli ultimi giorni: incomprensibile quella di Manduria, logica e sensata quella di Maruggio.
Al centro del raffronto sono le scelte che riguardano le presidenze dei rispettivi Consigli Comunali.
«Chiederò al Consiglio di soprassedere all’elezione del presidente dell’assise, in attesa di procedere alla variazione dello Statuto: intendiamo abolire questa figura» ha annunciato il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, all’indomani del suo insediamento. «Risparmieremo circa 3.000 euro, che saranno devoluti ad un fondo destinato alle famiglie maruggesi in difficoltà economica».
Una decisione apprezzata da tutta la comunità: si taglia una spesa superflua in un momento di grave congiuntura economica.
Negli stessi giorni, invece, la giunta comunale di Manduria adotta una scelta diametralmente opposta. Ha promosso, infatti, un congresso sul tema “I poteri del presidente del Consiglio Comunale”, figura che viene testualmente definita dall’esecutivo, nella delibera, “di recente istituzione”.
Di certo una palese forzatura, per giustificare l’organizzazione del convegno: questa figura è stata istituita da poco meno di venti anni. Nella città di Manduria hanno ricoperto questa carica, nell’ordine, Ugo Malagnino, Enzo Caprino, Gianni Vico, Leo Girardi e, in questa legislatura, Nicola Dimonopoli. Cinque Amministrazioni differenti, insomma, si sono susseguite e, per gli interessati crediamo vi siano state tante occasioni per comprendere quali siano i poteri del presidente del Consiglio Comunale (sempre che a qualcuno interessi davvero questo tema…).
Ciò che ha però sconcertato non pochi manduriani è la cifra che è costato il convegno: 1.988,60 euro del redigendo Bilancio, nella quale sono comprese anche alcune pergamene nelle quali sono stati stampati i nomi dei presidenti del Consiglio che si sono sinora avvicendati a Manduria.
C’è chi, insomma, elimina la figura per risparmiare sulle indennità e chi, al contrario, spende quasi 2.000 euro per disquisire sui suoi poteri! Nonostante, a destra e manca, per ogni richiesta di aiuto, ha pronta la risposta: “Non ci sono soldi e dobbiamo risparmiare”…