giovedì 28 novembre 2024


20/06/2014 21:22:54 - Manduria - Attualità

Si fa in salita la strada per salvare l’Ufficio del Giudice di Pace

C’è la volontà politica per salvare l’ufficio del Giudice di Pace, ma non c’è ancora l’accordo sulla ripartizione delle spese del costituendo consorzio fra i quattro Comuni (Manduria, Sava, Avetrana e Maruggio).
E’ quanto emerso al termine di un lungo confronto che si è avuto l’altro ieri in piazza Garibaldi fra i rappresentanti dell’Associazione Forense Messapica e l’assessore Gianluigi De Donno.
La mattinata era iniziata con il corteo degli avvocati (a dir la verità, ci si attendeva una presenza più folta), che, partito dal Tribunale, ha raggiunto piazza Garibaldi. Assente il sindaco Roberto Massafra (richiamato in ospedale per un’urgenza), è stato Gianluigi De Donno, peraltro anch’egli avvocato, a chiarire la situazione.
«Il Comune di Manduria ha chiesto dal 5 maggio scorso agli altri tre Comuni del costituendo consorzio i nomi dei dipendenti da distaccare, al fine di far funzionare l’ufficio del Giudice di Pace» ha fatto presente De Donno. «Sava e Avetrana hanno risposto, indicando il nominativo e presentando la dichiarazione di disponibilità del dipendente. Anche Manduria ha provveduto ad individuare il dipendente da trasferire nell’organico dell’ufficio del Giudice di Pace. Non è ancora pervenuta, invece, alcuna comunicazione da parte del Comune di Maruggio».
Avendo ascoltato direttamente il primo cittadino di Maruggio, Alfredo Longo, sembra che, oltre alla volontà politica, il comune rivierasco abbia anche il nominativo dell’unità da distaccare. Il “sacrificio” riguarderebbe un dipendente in possesso di laurea compatibile con l’impiego, anche per supplire alla carenza in organico di figure similari che accusano gli altri tre comuni.
Tutto, allora, risolto? Nella lunga discussione è invece emersa la difficoltà del Comune di Maruggio di accollarsi l’intera indennità del proprio dipendente, che ammonterebbe (proprio a causa dei livelli differenti di inquadramento) a quasi il doppio rispetto alla somma che graverebbe sugli altri tre Comuni.











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