In Consiglio Girardi non ha risparmiato velenose stilettate all’indirizzo del sindaco
«Il documento letto dal sindaco in Consiglio è caratterizzato da assoluta vacuità».
Leo Girardi, capogruppo dell’omonima lista, non ha esitato a replicare al sindaco Roberto Massafra.
«Il sindaco ha voluto addossare la responsabilità della crisi alla nostra lista, che ha ritirato la propria rappresentanza in giunta» è stata la premessa di Girardi. «Addirittura, in risposta al nostro documento, ci ha inviato una mail chiedendoci il significato del ritiro della nostra rappresentanza nell’esecutivo. Sindaco, si tratta di un gesto politico molto chiaro. Siamo a fine giugno e, ad un mese dall’approvazione del Bilancio, in questa coalizione non c’è nessuno che si preoccupa di iniziare a elaborare lo strumento contabile…
Nel suo intervento il sindaco non fa nessun riferimento a quei consiglieri che hanno votato contro il Bilancio dello scorso anno e il Consuntivo del 2013. Le colpe sarebbero quindi solo nostre? Noi siamo sempre pronti a confrontarci su un documento programmatico serio che contenga gli interventi che si vogliono realizzare. Un altro gruppo riciclato è venuto da lei per discutere, invece, solo di assessorati…».
Chiaro il riferimento a “Noi Centro”. E’, insomma, scontro totale.
Poi Girardi ha richiamato al senso di responsabilità anche il sindaco Roberto Massafra, sollecitato a compiere le scelte sulla composizione della nuova maggioranza.
«La responsabilità se la deve assumere lei» ha tuonato Girardi. «Lei è il capo della coalizione, lei è il leader politico e anche il leader dell’Amministrazione. Noi non abbiamo problemi a confrontarci con la minoranza, mentre un’altra parte della maggioranza discute solo di quanti e quali sono gli assessori».
Poi l’apertura decisa alla minoranza.
«Noi non abbiamo barriere ideologiche» ha sostenuto, ancora, Girardi. «Anni fa, a Taranto, ebbi modo di colloquiare con un personaggio politico molto importante. Lui mi disse che in politica non bisogna avere né memoria, né cuore. Non si può, ad esempio, mettere il veto all’ingresso del gruppo di Lariccia in maggioranza se in passato si sono avuti degli screzi, oppure impedire al Pd di farlo sol perché si è ideologicamente contrari. Mettiamo da parte la memoria e guardiamo al bene della città. Noi siamo pronti a stare al suo fianco nel trovare nuove soluzioni, ma le scelte toccano a lei. Può riproporre la stessa maggioranza (ma la responsabilità sarà sua), oppure optare per una apertura diversa e responsabile».