Ma il fenomeno non si vuole combattere: basterebbe sterilizzare tutti i randagi
Seimila e 350 euro. A tanto ammonta la fattura fatta pervenire al Comune da uno studio associato di veterinari di Francavilla Fontana per una serie di interventi sanitari su alcuni cani randagi di Manduria, effettuati fra il 24 gennaio del 2013 e il 20 febbraio del 2014, e poi fatta pervenire a Palazzo di Città solo il 29 aprile scorso.
Nello specifico, si tratta del recupero, del ricovero (per un mese), della visita medica veterinaria, di un intervento chirurgico e della terapia ad un cane randagio investito sulla Manduria-Maruggio il 24 gennaio dello scorso anno; di un intervento chirurgico eseguito ad un cane ricoverato nel canile-rifugio comunale, eseguito il 6 febbraio scorso; della radiografia e delle cure del caso per un altro randagio, prelevato dal canile sanitario il 20 febbraio scorso.
Quella per il ricovero e le cure dei randagi continua a costituire una voce importante del Bilancio del Comune di Manduria. Nonostante i fiumi di parole spese nei dibattiti per risolvere il randagismo, nessun intervento incisivo viene realizzato per arginare i costi legati a questo fenomeno. L’attuale Amministrazione ha deciso di vendere l’attuale canile rifugio sanitario (che però continua ad essere attivo) e si è anche impegnata (con tanto di atto deliberativo) a spostare i cani randagi in una struttura di un’altra associazione, che non è ancora completa.
A distanza di un anno, non si è mai pensato, però, ad una radicale sterilizzazione dei cani randagi presenti nel territorio, l’unica soluzione per ridimensionare un fenomeno che cresce anno dopo anno e che continua ad arricchire coloro che vi operano. Rischiando di spendere più soldi per la loro cura, che risorse per le famiglie indigenti…