Se l’Amministrazione non individua un’altra soluzione, Sava disposta ad accogliere la sede del Commissariato…
Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza da quasi due anni non paga i canoni d’affitto dello stabile in cui ha sede il Commissariato di Polizia e la proprietaria ha legalmente chiesto lo sfratto per morosità. Anche perché il contratto è scaduto da tempo e la rivalutazione del canone d’affitto, a quanto pare, sarebbe ferma ad una quindicina di anni fa»
«La spending review, con oltre 4 miliardi di tagli, ha infatti costretto i Ministeri a ridimensionare molte spese e tra queste sono compresi i canoni di affitto dei pubblici immobili» fa notare il segretario provinciale del Siulp, Antonio Digregorio. «Inoltre, le condizioni di disagio dei poliziotti si accentuano nei territori di Manduria, Martina Franca e Grottaglie, i cui presidi, un po’ come dappertutto, si stanno riducendo a vista d’occhio, nella indifferenza di molti».
Nei giorni scorsi, il Siulp si è fatto portabandiera di un cartello sindacale che denunciava l’insostenibilità di questo sistema e del fatto che la Polizia è allo stremo.
«Nella nostra denuncia si evinceva come i nostri Commissariati di provincia fossero “alle pezze”; ma fra poco, di questo passo, non vi saranno neanche più queste per rattoppare situazioni al limite. E lo sfratto del Commissariato di Manduria, diventerebbe l’icona della nostra protesta, laddove divenisse esecutivo e si aggiungerebbe alla paventata chiusura di 80 Questure e di oltre 300 presidi di polizia, in un momento in cui l’Istat ha certificato un aumento di circa il 70% delle rapine e dei furti in tutto il Paese.
E’ veramente “vergognoso” assistere ad un valzer del genere, atteso che ad essere messa in discussione, è esclusivamente la sicurezza di quel territorio e quella dei cittadini che pagano le tasse. Sul punto notiamo un atteggiamento sterile dell’Amministrazione comunale manduriana, evidentemente impegnate più a risolvere la crisi interna della giunta e della sua coalizione che questioni che la riguardano come il mantenimento nel suo territorio del Commissariato.
Si è parlato in questi giorni di un eventuale trasferimento nel comune di Sava, che sarebbe pronto ad ospitarlo, come pure lo spostamento nell’ex Pretura. Tutte le soluzioni potrebbero essere praticabili purchè ritenute idonee e compatibili con i protocolli di sicurezza e in linea con i costi che certe strutture richiederebbero per gli eventuali adeguamenti: sistema di sorveglianza a circuito chiuso, adeguamenti alla Legge 81 (sicurezza sui posti di lavoro), allocazione degli spogliatoi per il personale femminile e maschile, abbattimento di barriere architettoniche, ecc, ecc.».