Le opinioni del sindaco di Avetrana, Mario De Marco, e della rappresentante dei Verdi di Manduria, Cecilia De Bartholomaeis
Due settimane per preparare una soluzione tecnica alternativa al conferimento in mare dei reflui del depuratore. E’ il tempo concesso dagli assessori regionali Giannini e Nardoni ai sindaci dei tre Comuni interessati alla costruzione del depuratore consortile (Massafra per Manduria, De Marco per Avetrana e Iaia per Sava), che torneranno ad incontrarsi il 4 agosto prossimo a Bari.
«I due assessori regionali hanno ascoltato le nostre ragioni, che sono poi quelle delle comunità che amministriamo» afferma Mario De Marco, sindaco di Avetrana. «Ma hanno chiarito, nel contempo, che esiste una gara d’appalto già espletata e, di conseguenza, una ditta vincitrice della stessa gara. Le proposte alternative alla condotta sottomarina, pertanto, devono tener conto non solo delle esigenze tecniche relative allo smaltimento dei reflui provenienti da due centri abitati che sommano quasi 50mila abitanti, ma anche di quelle giuridiche, essendoci dei diritti ormai consolidati da parte dell’azienda che ha vinto l’appalto».
Il confronto di ieri mattina è stato, insomma, interlocutorio.
«I margini per riuscire nel nostro intento sono sicuramente ridotti» è l’opinione del sindaco De Marco. «Abbiamo poco tempo per produrre un elaborato tecnico che convinca Regione e Aqp, ma abbiamo anche pochissimi margini per proporre un’alternativa che non scalfisca i diritti acquisiti da parte dell’azienda. Per usare un’analogia, è un po’ come voler modificare il progetto della costruzione di una casa quando ormai si è arrivati a realizzare il tetto. Sarebbe stato differente se ci fosse stata data la possibilità di intervenire dalle fondamenta.
La mia posizione? Dobbiamo lottare sino alla fine, rimarcando il concetto che, in ballo, vi è lo sviluppo economico di un territorio. Non mi si venga a dire, peraltro, che con il depuratore si salverebbe la costa, perché, allo stato attuale, non esistono né soldi, né progetti per servire della rete della fogna nera tutta la costa. Un depuratore con le tecnologie della Tabella 4? Se ne parla sempre, ma non ho ancora mai visto un atto in tal senso. D’altronde sarebbe un palliativo, anche inconciliabile con la condotta sottomarina: se c’è la Tabella 4 e le acque vengono sanificate, non possono essere poi gettate in mare.
Chiederò ai colleghi di Manduria e di Sava di incontrarci prima del 4 agosto per poterci presentare nuovamente a Bari con una proposta unica».
Nel capoluogo regionale è stata presente anche una delegazione dei Verdi di Manduria, che ha manifestato il proprio dissenso nell’area antistante lo spiazzo dell’assessorato.
«Dobbiamo evitare di cadere in una trappola» è il giudizio dell’ex consigliera comunale dei Verdi, Cecilia De Bartholomaeis. «Il problema è politico. Non ci si può chiedere di presentare in due settimane un elaborato tecnico alternativo all’attuale progetto. E’ l’Aqp che ha le capacità e le professionalità per farlo: stiamo parlando del più grosso acquedotto d’Europa. Con questa richiesta, a mio avviso, siamo ritornati indietro di qualche anno. Invece di tornare a chiederci un progetto alternativo, se veramente sensibili alle istanze di tanta gente, perchè i politici non optano per una moratoria?».