Le sorti della scuola nella mani del sindaco: penalizzerà nuovamente il territorio dopo l’infausta chiusura della “Frank” di alcuni anni fa?
Confronto fra il sindaco Roberto Massafra e la popolazione scolastica del comprensivo “Prudenzano” (dirigente, docenti e genitori) questa sera, alle 17, per discutere sulle legittime esigenze della scuola di disporre di nuove aule ove allocare le classi della scuola secondaria di primo grado. Al confronto parteciperanno anche i rappresentanti della Cisl Scuola e dello Snals Scuola, che hanno già manifestato il proprio sostegno all’istanza avanzata dall’istituto comprensivo sottoscrivendo un nuovo documento elaborato dal Consiglio d’Istituto e firmato, oltre che dai rappresentanti di tutte le classi, anche da Cosima Vozza (Cisl) ed Elvira Serafini (Snals).
Dopo aver a lungo atteso una soluzione da parte dell’Amministrazione (la prima Pec in cui si poneva in evidenza il problema risale all’ottobre del 2013), la scuola ha ricevuto una prima comunicazione scritta da parte del sindaco in data 14 luglio. Con questa missiva, Massafra ha dato incarico ai suoi dirigenti di verificare se vi fossero aule disponibili in altre scuole della città, soluzione sempre prospettata dal primo cittadino (a questo punto senza aver contezza precisa dell’esistente), ma rifiutata dal Consiglio di Istituto per una serie di oggettive difficoltà.
«L’incremento della popolazione scolastica è la naturale conseguenza della decisione istitutiva del comprensivo “Prudenzano”, deliberata nel 2012ۜ» si legge nell’ultimo verbale del Consiglio d’Istituto. «In quel momento andavano individuati altri spazi, poiché la struttura del “Prudenzano” (sino al 2012 circolo didattico), ha ospitato solo la scuola primaria».
Nel frattempo, comunque, la scuola «ha programmato una seria e responsabile politica che, al termine dei prossimi 5 anni, porterà ad una stabilizzazione dei corsi e della popolazione scolastica, come da criteri elaborati dal Consiglio d’Istituto in data 23 gennaio 2014».
Servirebbe, insomma, una soluzione-tampone, che non può essere quella di trasferire in eventuali aule libere di altre scuole le classi in eccedenza.
«La ipotizzata collocazione degli spazi necessari a questa scuola in aule vuote di altre scuole, così come evidenziato dalle organizzazioni sindacali presenti, porterebbe alla difficoltà di individuare competenze e connesse responsabilità alla vigilanza relativa all’ingresso e all’uscita degli alunni e dell’utenza; ai locali; all’uso dei servizi igienici. Tutto ciò con riferimento anche agli spazi comuni (corridoi, scale, antibagni)».
La popolazione scolastica si attende ora una dimostrazione di sensibilità da parte del Comune di Manduria.