giovedì 28 novembre 2024


31/07/2014 08:52:47 - Manduria - Attualità

 Decataldo: “Siamo stanchi di sentire scuse, vogliamo risposte certe e immediate”

Non è la prima volta che Ivano Decataldo segnale le disfunzioni che da anni condizionano il buon funzionamento dell’Ufficio del Piano di Zona del versante orientale della provincia.

«Ho prodotto svariate interrogazioni scritte agli organismi preposti del Comune di Sava, al sindaco Iaia, all’assessore Corrado Agusto, alla responsabile del Settore Politiche Sociali Maria Cavaliere, nonché proposte di intervento in sede di Commissione Consiliare Politiche Sociali» ricorda Decataldo. «Pur condividendo le preoccupazioni, l’Amministrazione Comunale di Sava ha sempre temporeggiato, rinviando le azioni nella speranza che qualcosa si sbloccasse e accusando sempre il Comune capofila e la responsabile dell’Ufficio di Piano».

Decataldo annuncia ancora battaglia.

«Non ci fermeremo qui. Continueremo a insistere coinvolgendo i consiglieri comunali degli altri Comuni, così come abbiamo iniziato a fare in queste settimane. Contatteremo tutte le cooperative sociali a cui è stato “negato” di partecipare, le associazioni di volontariato sempre legate ai più deboli da un costante rapporto, inviteremo le famiglie e i potenziali beneficiari dei servizi garantibili a dire la loro pretendendo i loro diritti. Siamo stanchi di sentire scuse, vogliamo risposte certe e immediate. E’ scaduto abbondantemente il tempo delle attese, non ci presteremo a giochetti di palazzo che servono solo ed esclusivamente a privare il nostro territorio di diritti essenziali, basta giocare sulla pelle della gente».

Il consigliere conclude con un appello rivolto a tutti i colleghi dei comuni interessati affinchè si formi un fronte comune che riesca, con ogni tipo di strumento a disposizione, a risolvere i problemi che impediscono il funzionamento spedito di questo organismo.

«Informatevi su tutto ciò che c’è da sapere, non limitiamoci a sterili prese d’atto in Consiglio Comunale con delle semplici alzate di mano. Proviamo a unire le forze e chiedere ai sette sindaci di intervenire con convinzione e non accontentarsi di una gara all’anno o della promessa dell’approvazione di qualche schema di gara rinviata da mese in mese. Condividiamo e portiamo in Consiglio Comunale ordini del giorno unitari, chiedendo impegni precisi e puntuali. Coinvolgiamo i livelli istituzionali superiori (Regione e Ministero, fino alla Commissione Europea se necessaria) chiedendo loro di starci vicino e vigilare».











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