“La fantasia contro il potere”
«Le possibilità che la Regione prenda in considerazione le legittime rimostranze delle comunità di Manduria e Avetrana sono, a mio avviso, scarse. Ma sono altrettanto convinto che la protesta ha raggiunto la soglia del “non ritorno”: per la gente, ormai, questa battaglia è diventata una questione di principio. Non si può calpestare in modo così palese il diritto della gente di poter determinare il futuro del proprio territorio e di tutelare le proprie risorse».
Alla vigilia dell’atteso incontro di Bari fra i due assessori regionali Giannini e Nardoni con i sindaci di Avetrana, Sava e Manduria, interviene, nel dibattito, Francesco Di Lauro, referente dell’associazione “Azzurro Ionio” e attivista del WWF, già protagonista di un’altra lotta ambientalista del territorio: quella, di trent’anni fa, contro la centrale nucleare che si intendeva localizzare proprio nel territorio di Avetrana.
«La comparsa della piattaforma galleggiante incaricata di effettuare le indagini preliminari nei fondali antistante la spiaggia di Specchiarica è stata come una “frustata” che ha contribuito a far prendere coscienza anche a coloro che continuavano a ritenere remoto il rischio dello scarico a mare dei reflui, depurati con tecnologia antiquata, del costruendo impianto consortile di Manduria e Sava, con l’inevitabile inquinamento di uno dei tratti di costa più belli della zona» è l’opinione di Di Lauro. «Sono pessimista sull’esito del confronto di domani a Bari. Credo rientri nella tattica della Regione di far trascorrere del tempo e, nello stesso momento, di tenere buoni alcuni importanti referenti politici alla vigilia delle primarie del prossimo autunno e delle elezioni Regionali del marzo prossimo. Questo, però, non è affatto il preambolo della resa. Si lotterà con maggior vigore, senza mai mollare. Vedo la gente arrabbiata e pronta a reagire. Un primo esempio della determinazione delle popolazioni interessate arriverà già domani a Bari. Gente che ha bisogno di punti di riferimento credibili (deve assolutamente essere bandita la violenza) per mettere in atto un tipo di protesta alternativa. Ecco, direi che bisogna usare la fantasia per opporsi al potere. C’è bisogno di forme di lotta intelligente, che vadano oltre il corteo. Noi ne stiamo valutando diverse, che riguardano sia la sfera civile che quella penale. Non anticipo nulla, ma ribadisco che la ferma determinazione ad opporci a questo scempio».