Ora l’atto sarà inviato al Ministero dell’Ambiente
Il Consiglio Comunale di Manduria ha approvato all’unanimità l’avvio dell’iter per l’istituzione di un’area marina protetta a tutela degli ecosistemi marini e costieri del tratto di mare che ricade nella giurisdizione della città messapica. L’atto sarà ora inviato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ente preposto alla definizione dell’iter di istituzione dell’area marina protetta.
Quasi a tempo di record, quindi, la proposta avanzata dal circolo di Manduria di Legambiente è stata recepita dall’intero consesso elettivo. Legambiente ha prodotto tutta la documentazione necessaria, oltre alle cartine dell’area interessata. Il Consiglio Comunale, pertanto, non si è lasciato sfuggire l’occasione di avviare l’iter per dotarsi di uno strumento prezioso.
Intervenendo in Consiglio, l’assessore al ramo, Gianluigi De Donno, facendo propria la relazione di Legambiente, ha rimarcato l’importanza della tutela delle praterie di Posidonia oceanica.
«Nell’ecosistema costiero la posidonia riveste un ruolo fondamentale per diversi motivi» ha ricordato De Donno. «Libera nell’ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni 2 metri di prateria. Produce ed esporta biomassa sia negli ecosistemi limitrofi sia in profondità e offre riparo ed è area di riproduzione per molti pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati. Consolida, poi, il fondale sottocosta contribuendo a contrastare un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti costiere e agisce da barriera soffolta che smorza la forza delle correnti e delle onde prevenendo l’erosione costiera.
Lo smorzamento del moto ondoso operato dallo strato di foglie morte sulle spiagge le protegge dall’erosione, soprattutto nel periodo delle mareggiate invernali».
L’obiettivo di Consiglio Comunale e di Legambiente è ora quello di ottenere l’istituzione dell’area marina protetta in meno di un anno, al fine di poter disporre di un’arma in più per contrastare lo scarico in mare dei reflui trattati dal depuratore consortile.
Una curiosità. Il provvedimento ha ricevuto l’assenso anche del neo consigliere del Centro Democratico, Antonio Giuliano, che in apertura dei lavori, di fronte a un pubblico composto da qualche decina di ambientalisti che hanno partecipato alla mobilitazione di lunedì scorso a Bari, aveva annunciato il proprio voto contrario a tutti i provvedimenti iscritti all’ordine del giorno come forma di protesta nei confronti della Regione Puglia. Dopo aver ottenuto l’applauso convinto dei presenti, ha poi cambiato idea, votando a favore il provvedimento.