Ma sarà utile a qualcosa, considerato che vi sono altre delibere di rigetto dello scarico in mare dei reflui del depuratore?
Un Consiglio Comunale monotematico sul depuratore prima del nuovo incontro dell’8 settembre a Bari.
Lo ha annunciato il sindaco Massafra nel corso dei lavori della seduta di martedì pomeriggio. Una seduta a nostro avviso inutile o quasi, poiché il massimo consesso elettivo manduriano si è espresso, a più riprese, su questo argomento e sempre all’unanimità, ma gli atti deliberativi non sono mai stati tenuti in considerazione dalla Regione Puglia. Non solo. Ci sembra una contraddizione firmare a Bari il verbale con cui si accetta la realizzazione della condotta sottomarina (seppur a determinate condizioni), per poi, magari, sostenere una linea diversa in Consiglio Comunale.
Proprio la decisione di firmare quel verbale è criticata pubblicamente dall’associazione “Grande Salento” di Avetrana.
«I sindaci di Sava, Manduria e Avetrana si sono arresi all’Acquedotto Pugliese» è riportato in una nota dell’associazione “Grande Salento”, che noi riprendiamo. Nota in cui però non si fa riferimento alla Regione Puglia, la controparte preponderante dell’incontro del 5 agosto a Bari. «La presa d’atto, senza un piccolo cenno di disaccordo, da parte dei sindaci firmatari altro non è che una resa senza condizioni! Ci piacerebbe essere smentiti dai fatti.
Il sindaco di Erchie non ha firmato. Il sindaco di Sava era scontato che firmasse. I sindaci di Manduria e di Avetrana hanno firmato venendo meno agli impegni precedentemente assunti con i relativi Consigli Comunali, con associazioni, comitati e cittadini, espressi perfino in pubblico comizio a San Pietro in Bevagna.
Ai sindaci di Manduria, Avetrana, Erchie e Maruggio si chiede di convocare un incontro entro la prossima settimana con i tecnici, associazioni e comitati affinché si definisca una strategia utile a scongiurare la realizzazione della sciagurata opera della condotta sottomarina.
L’8 settembre a Bari deve essere portata una posizione chiara: se non si supera la condotta a mare dovrà essere messa in discussione l’intera opera.
Nel frattempo si deve mettere in campo tutta la capacità mobilitativa ed elaborativa per impedire lo scarico a mare.
Bisogna sostenere con più forza l’utilizzo di tutte le acque reflue: in agricoltura, per usi civili ed industriali e per frenare la salinizzazione della falda.
Ai cittadini e ai turisti chiediamo di non accontentarsi delle feste organizzate in ogni luogo e per tutti i gusti, ma di sostenere gli sforzi di chi si batte oggi per un futuro ecosostenibile ed accessibile a tutti».