giovedì 28 novembre 2024


11/08/2014 10:18:16 - Manduria - Attualità

 Il coordinamento di Manduria che si batte per scongiurare lo scarico chiede invece al sindaco Roberto Massafra una seduta monotematica del Consiglio Comunale per fare il punto sulla vertenza

Il consigliere regionale Francesco Laddomada propone l’istituzione di una commissione paritetica cui affidare il compito di individuare le alternative allo scarico in mare dei reflui affinati del depuratore consortile. Il coordinamento di Manduria che si batte per scongiurare lo scarico chiede invece al sindaco Roberto Massafra una seduta monotematica del Consiglio Comunale per fare il punto sulla vertenza. Sindaco che però già martedì aveva annunciato la propria intenzione di portare in Consiglio la discussione dell’argomento.

«In diverse occasioni ho avuto modo di apprendere ed approfondire le problematiche inerenti la costruzione del depuratore consortile e, soprattutto, quelle connesse allo scarico a mare» scrive Laddomada, anche in qualità di segretario della V Commissione regionale permanente (che si occupa di ambiente, ecologia e lavori pubblici), ai vari assessori regionali, all’Arneo, ai sindaci dei Comuni interessati e al comitato “No scarico a mare”. «Certo, dall’iniziale progetto, il governo regionale ha recepito ed è andato incontro alle tante osservazioni provenienti dalle istituzioni locali e dal partenariato sociale (tanto che all’inizio era previsto lo scarico a mare in battigia).

Purtuttavia, non si può restare insensibili alle preoccupazioni delle comunità coinvolte circa gli eventuali effetti collaterali negativi dello scarico a mare – seppure acque affinate in Tabella 4S, e comunque solo in emergenza!

Di conseguenza, fermo restando la sospensione dei lavori, proporrei l’istituzione di una commissione mista paritetica tra la Regione Puglia, gli enti locali coinvolti e le associazioni ambientaliste maggiormente rappresentative dei Comuni interessati, affinché – anche con l’ausilio di tre esperti di nomina comune -, possa ipotizzarsi una alternativa allo scarico a mare tecnicamente ed economicamente ancora perseguibile.

Quest’ipotesi di lavoro offrirebbe un’ulteriore opportunità di confronto tecnico-politico, contribuendo ad una maggiore condivisione locale dell’importante opera in costruzione».

Intanto, il coordinamento di Manduria contro lo scarico in mare annuncia che la mobilitazione dei cittadini proseguirà e si intensificheranno le manifestazioni di dissenso.

«L’incontro presso l’assessorato regionale ai Lavori Pubblici non ha, a nostro avviso, sciolto nessuno dei nodi che sono sul tappeto: la richiesta di interrompere l’iter realizzativo della condotta con una moratoria non è stata accolta; la sospensione dei lavori sino a settembre non è frutto di gentile concessione da parte dell’assessore, ma precisamente ottemperanza a quanto prescritto nella V.I.A.; Tabella 4, affinamento, riuso sono esattamente le stesse promesse fatte dall’ex assessore Amati in Consiglio a Manduria nel novembre 2011: nel frattempo nessun atto concreto è stato fatto, nessun progetto, nessun accordo, nessun impegno di spesa» è riportato in una nota del coordinamento. «Riteniamo che la città abbia bisogno di conoscere con assoluta chiarezza e in forma ufficiale quali siano le determinazioni della Regione Puglia e quali le posizioni dell’Amministrazione Comunale di Manduria al riguardo».











img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora