giovedì 28 novembre 2024


13/08/2014 09:01:48 - Manduria - Attualità

 L’intervento del prof. Mario Del Prete

«Cronaca di una morte annunciata».

E’ l’amaro commento del docente universitario Mario Del Prete all’esito del recente confronto con l’assessore regionale Giannini sul depuratore, al quale ha partecipato come esperto e come elaboratore di una proposta alternativa allo scarico in mare.

«Il carisma e l’abilità dialettica dell’assessore Giannini hanno tolto ogni dubbio sulle intenzioni della giunta regionale attuale circa il recapito finale dei reflui e in particolare di quelli prodotti nelle fasi critiche dei fuori servizio e come surplus invernale» ricorda il prof. Del Prete. «In sintesi, si può discutere su tutto ma, secondo il cortese assessore, la condotta sottomarina si deve fare in quanto già appaltata. Non mi é parso che ci fossero grandi novità rispetto alla tanto discussa posizione del precedente assessore Amati, con il quale era stato già previsto l’affinamento, il riuso in agricoltura e accettata la funzione dei pozzi sperdenti anti intrusione salina, con giuste riserve dell’Ufficio Acque sull’utilizzo di trincee drenanti».

Mario Del Prete ripropone una serie di quesiti ai quali la Regione è sempre evasiva.

«Perché non si utilizzano i reflui depurati per arginare l’emergenza ambientale del processo di contaminazione salina della falda basale immettendo il surplus invernale in strutture sperdenti preferibilmente cave? Data la forte inquietudine della popolazione residente, si possono rendere pubblici e guardare assieme i dati meteo marini e quelli sperimentali utilizzati per il modello previsionale dei tempi di dispersione di reflui scaricati in mare senza trattamento a causa dei fuori servizio? Quanto sarà larga e profonda la fascia di rispetto dall’asse della condotta e che previsioni di effetti ci sono sui contigui litorali di San Pietro, Campomarino e Torre Colimena?

Nonostante queste mie osservazioni, durante quell’incontri il sindaco di Manduria ha disinvoltamente sottoscritto il documento di accettazione della condotta sottomarina, con l’assicurazione di poter eseguire le trincee drenanti e le strutture sportive a masseria Marina. Un risultato del tutto irrilevante ai fini dell’eliminazione della condotta, ma perseguito sin da quando é stato prescelto il sito del depuratore e lo scarico in condotta, con un atteggiamento politico che mi è sembrato in perfetta continuità con quelli che precedentemente hanno inguaiato il mare di Specchiarica e l’area turistico-residenziale dell’Urmo di Avetrana. Ho ragione di credere che il documento da me consegnato al Comune non sia stato neppure letto, ma io ho il dovere di spiegare alla gente che lo chiede cosa penso».












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