giovedì 28 novembre 2024


10/09/2014 19:44:07 - Manduria - Attualità

Sarà verificata la fattibilità delle proposte alternative al recapito finale indicato dal progetto del depuratore consortile di Manduria e Sava

Uno spiraglio per evitare la realizzazione della condotta sottomarina: venerdì i consulenti tecnici di Avetrana (Del Prete e Manna) e di Manduria (Delli Santi e Muscogiuri) si confronteranno con i tecnici di Regione Puglia e Acquedotto Pugliese per verificare la fattibilità delle proposte alternative al recapito finale indicato dal progetto del depuratore consortile di Manduria e Sava.
Una speranza e una possibilità in più per convincere la Regione della bontà delle richieste avanzate da Manduria e Avetrana, che è andata concretizzandosi nel corso dell’incontro di ieri a Bari, che in molti temevano potesse costituire l’ultimo atto di un iter tanto lungo, quanto contestato da coloro che hanno a cuore le sorti del mare. Incontro al quale hanno partecipato gli amministratori di Manduria, Avetrana e Sava, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Giannini, i vertici dell’Acquedotto Pugliese e i rappresentanti del consorzio Arneo.
«A differenza dell’incontro del 4 agosto, la Regione ci è sembrata più disponibile a trattare» è il commento dell’assessore del Comune di Avetrana, Enzo Tarantino, raccolto al termine del confronto. «Non c’è più stata quella posizione di chiusura totale sulla condotta sottomarina. Abbiamo discusso a lungo e, per noi, è politicamente importante che Regione e Aqp siano disposti a verificare, insieme ai tecnici di nostra fiducia, la fattibilità delle proposte alternative e degli studi di fattibilità che il nostro Comune e quello di Manduria hanno presentato ieri mattina e che sono stati acquisiti dai due enti. Dal canto nostro, abbiamo ribadito con convinzione e determinazione le nostre posizioni, alla cui base vi è il rifiuto netto della condotta sottomarina».
Ad influire sulla decisione hanno contribuito anche i dati presentati dal sindaco Massafra sulla reale utenza del depuratore: non oltre 20.000 abitanti di Manduria e Sava potrebbe usufruire della rete della fogna e quindi dell’impianto, meno di un terzo rispetto ai 68.000 indicati dal progetto. E’ facilmente comprensibile come sia molto più facile gestire non più di 50-60 litri al secondo di acqua sanificata, rispetto ai 150 stimati dai progettisti.
Venerdì si capirà meglio se la Regione è davvero convinta che può essere superata “l’inamovibilità dei limiti rappresentati dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto”, oppure se si sarà solo voluto prolungare di qualche giorno l’agonia.
In apertura dei lavori sono intervenuti anche i rappresentanti dell’Arneo, i quali hanno fatto notare come la rete irrigua a loro disposizione (che parte dal Chidro e che non è mai stata utilizzata perché, all’epoca, vi furono solo due richieste di acqua), ha bisogno di importanti interventi di manutenzione, che richiedono un esborso considerevole. Arneo che potrebbe assorbire 90 litri al secondo di acqua del depuratore solo nei sei mesi più caldi dell’anno. Inoltre, l’acqua sanificata andrebbe miscelata con acqua potabile affinchè gli imprenditori agricoli (che dovrebbero sostituire i loro impianti), possano poi ottenere le certificazioni di prodotti da agricoltura biologica.










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