La richiesta principale resta quella di ridurre la durata del contratto: da 30 a 15 anni
Dieci consiglieri (su un plenum di ventiquattro) richiedono al presidente del Consiglio Comunale e al sindaco la convocazione urgente del consesso elettivo per discutere del project financing per la pubblica illuminazione nel Comune di Manduria. A sottoscrivere la richiesta consiglieri di minoranza (Luigi Morgante di Forza Italia, Amleto Della Rocca e Maria Grazia Cascarano del Pd, Vincenzo Dimitri della Lista Schittulli), ma anche di maggioranza (Arcangelo Durante, Marcello Venere, Silvano Trinchera, Vincenzo Pisconti (di Noi centro), Mimmo Maggi ed Enzo Andrisano (di Proposta per Manduria).
I dieci consiglieri propongono il ridimensionato della durata del contratto che legherà il Comune alla ditta che gestirà il progetto finanziario: non gli attuali 30 anni (che sembrano indubbiamente un periodo lunghissimo, che impegnerà il Comune per un quasi un terzo di secolo), bensì 15 anni. Inoltre si chiede che il costo del canone annuo abbia una base d’asta di partenza non superiore a 800mila euro (attualmente è di un milione di euro).
I richiedenti, inoltre, chiedono che il bando di gara preveda una serie di meccanismi premiali per i concorrenti che siano in grado di offrire una durata di affidamento minore, al fine di non vincolare per un tempo eccessivo il Comune e, nel contempo, affinchè il contratto sia vantaggioso per la collettività. Nel bando dovrebbe poi essere previsto un ampliamento degli impianti di illuminazione, per i quali devono essere utilizzati le più moderne tecnologie. I consiglieri, infine, chiedono che venga accertata ed eventualmente inserita nel bando la clausola che gli impianti restino di titolarità del Comune al termine del periodo di gestione.
L’Amministrazione accetterà di portare in Consiglio l’argomento, oppure, come ha già fatto per le aule del “Prudenzano”, eviterà di contarsi?