L’intervento di Francesco Di Lauro (Azzurro Ionio)
«Nella lotta al collettore (perché questo, in realtà, è e non un depuratore), il protagonismo, lo spontaneismo e l’improvvisazione regnano sovrani. Credo che sarà proprio questo che permetterà ai soliti noti di ottenere lo scopo: portare a termine un’opera orribile, che devasterà l’economia costiera».
Francesco Di Lauro, presidente dell’associazione turistico-culturale “Azzurro Ionio”, esprime le proprie perplessità sulle forme della mobilitazione popolare in atto.
«Leggo estrose quanto discutibili considerazioni, non ultima quella secondo la quale chi non ha avuto finora rispetto per le proprie ricchezze naturali, è destinato a subire le porcherie che una classe politica, per lo più grezza e melliflua, spesso prona di fronte a lobby di avidi affaristi, riversa puntualmente sul nostro territorio: si chiami strada regionale Talsano-Avetrana, o “depuratore consortile Sava-Manduria” o mega eolico, o mega discariche» è la premessa dell’avv. Di Lauro. «Se quest’opera orribile sarà portata a termine, che devasterà prima di tutto l’economia costiera di Specchiarica, San Pietro e Torre Colimena, per quanto anche a Campomarino e Torre Ovo vedranno presto virare l’acqua marina dal blu cobalto al marrone fecalino: diecimila metri cubi di scarichi fognari al giorno, non depurati e concentrati in un sol punto, hanno una impatto ambientale nefasto, neanche lontanamente assimilabile ai micro-scarichi abusivi in falda, nonostante i quali il nostro mare è tra i più puliti del mondo. Ne sa qualcosa il sindaco di Lizzano, Macripò, che dinnanzi all’orrore dei fecalomi che galleggiavano sullo specchio di mare di Marina di Lizzano, una volta entrato in funzione il “depuratore”, ha sfidato le norme penali intimando ad AQP e ai gestori dell’impianto di scaricare nuovamente in falda».
Di Lauro formula pertanto delle proposte.
Lo spontaneismo e il protagonismo spicciolo e paesano che aleggiano nel movimento antiscarico sta ridando terreno agli affaristi inquinatori e, quel che è peggio, stanno ridando fiato a quei politici che finora hanno solo (è proprio il caso di dirlo), mestato nel “torbido”, ancora una volta usando la piazza in vista delle prossime elezioni Regionali e Provinciali. A tale proposito, l’unica cosa seria che i candidati alla presidenza della Regione possono prendere è l’impegno scritto di usare i poteri straordinari che ora ha Vendola per sospendere e quindi rifare il progetto, e questo, per quanto possa garantirci (non molto!), va messo nero su bianco prima di andare al voto.
Ribadisco, fino alla nausea, le mie convinzioni per vincere questa battaglia, finora in gran parte disattese: uscire dal localismo e considerare Specchiarica, Porto Cesareo, Torre Guaceto, Marina di Lizzano un’ unica vertenza ecologica, facendo squadra con tutte queste realtà. Se si vince in un posto, si vince in tutti gli altri. Lo sa bene chi non si può permettere che Avetrana concretizzi le sue legittime proteste. Fare di questa lotta una questione nazionale ed europea, cercando di conseguenza spazio sui media nazionali ed esteri. Avere un coordinamento realmente strutturato e rappresentativo, che impedisca che l’ultimo arrivato, per quanto ben accetto, butti a mare tutto il lavoro fin qui svolto nell’ottenere iniziative efficaci e condivise. Da ultimo, ma assolutamente non ultimo, avere come interlocutrice privilegiata e referente la gente, unica vera testa di ponte per ottenere una vittoria certa e definitiva: con un occhio sempre aperto, ma sussidiario e non devolutivo, alla via giudiziaria, civile e penale».