Di fatto, i proprietari di abitazione principale pagheranno più di quelli che hanno dato la loro casa in comodato ai parenti
I proprietari di abitazioni cedute in comodato gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado, che la utilizzano come abitazione principale, non pagano né Tasi, né Imu. Non solo: coloro che hanno pagato l’Imu a giugno, ora potrebbero chiedere anche il rimborso. Di fatto, i proprietari di abitazione principale pagheranno più di quelli che hanno dato la loro casa in comodato ai parenti.
E’ il “pasticcio” che va profilandosi a Manduria per due regolamenti, quello sulla Tasi e quello sull’Imu, che sembrano stridere rispetto all’orientamento tributario stabilito dall’attuale Amministrazione.
Infatti, il 9 dicembre dello scorso anno, il Consiglio Comunale, al momento dell’approvazione del regolamento Imu per il 2013, abrogò l’esenzione o la detrazione per le case cedute in comodato ai parenti. Il consesso elettivo fu irremovibile: la maggioranza di allora sostenne che alla base della scelta di abrogare questa detrazione vi fosse il principio della “giustizia sociale”. Si trattò, insomma, di una scelta, per cercare di equiparare, nei confronti di questo tributo, tutti i proprietari di abitazioni.
Di questa detrazione non si è più discusso. Tant’è che, nel 2013 e anche nel giugno scorso, coloro che avevano dato la casa in comodato al figlio hanno ripreso a pagare l’IMU come se fosse una seconda abitazione.
Ma, d’improvviso, nel regolamento Imu approvato il 9 settembre scorso, ecco che, all’articolo 15 (comma C), il Consiglio Comunale introduce la detrazione di 200 euro (aumentata di 50 euro per ogni eventuale figlio portatore di handicap) per le abitazioni concesse in comodato gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado, che la utilizzano come abitazione principale. Queste abitazioni, in altre parole, ai fini tributari vengono equiparate alle abitazioni principali.
Nello stesso tempo, è stata introdotta la Tasi, che non si applica sugli immobili che hanno l’aliquota Imu al massimo: infatti, sugli immobili concessi in comodato a parenti, l’aliquota della Tasi è zero. Ma, essendo stata reintrodotta anche l’agevolazione sull’Imu, i proprietari di immobili ceduti ai parenti hanno, di fatto, diritto all’agevolazione Imu come prima casa e non pagano Tasi.
Un “pasticcio” al quale bisogna porre al più presto rimedio, per evitare che, a livello tributario, vi siano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Peraltro, i proprietari delle abitazioni cedute in comodato ai figli potrebbero anche richiedere il rimborso di quanto pagato a giugno…