giovedì 28 novembre 2024


08/10/2014 17:03:28 - Manduria - Attualità

La politica (nello specifico, la giunta) boccia la cultura manduriana!

«Non c’è settore di attività culturale che risulti “virtuoso” e in linea con i tempi: scuola, media, tempo libero, eventi, rassegne, mostre, editoria, ecc..».
La politica (nello specifico, la giunta) boccia la cultura manduriana. Il sindaco Roberto Massafra e i tre assessori presenti nella riunione dell’esecutivo del primo ottobre scorso (Lariccia, Toma e Turco) si ergono sul piedistallo e bacchettano, senza possibilità di appello, tutti gli operatori culturali che si sono cimentati negli ultimi quindici anni. Bocciati, senza neppure la possibilità di … riparare a settembre, il mondo scolastico, quello dell’editoria, i mass media.
Una stroncatura che lascia, a dir poco, perplessi, anche perché viene da un mondo, quella della politica, che si è sempre distinto, in questa città e compreso l’ultimo anno, per i litigi, le crisi ricorrenti e i ribaltoni.
Ma nella delibera di giunta c’è di più.
«La città di Manduria, da diverso tempo, sembra soffrire di un “gap” evidente quanto imbarazzante nei confronti di altre realtà cittadine della provincia jonica, pur avendo enormi potenzialità, purtroppo inespresse» è riportato ancora nella delibera. «Bisognerebbe attivare un monitoraggio permanente su tanti settori del mondo culturale cittadino che richiederebbero una reimpostazione di fondo, in relazione al mutato panorama degli ultimi quindici anni».
Tutta questa drastica premessa per poi giustificare l’istituzione di una “Commissione Cittadina della Cultura”, che, composta da Francesco Filotico, Gemma Lanzo, Costanzo Antermite, Angela Greco, Paride Tarentini ed Erika Bascià, collaborerà gratuitamente con l’assessore alla Cultura, Mimmo Lariccia, per «mettere in moto un processo di valorizzazione culturale della realtà cittadina».
Crediamo che, se l’obiettivo era quello di dar vita a questa “Commissione Cittadina della Cultura” (che ora è attesa, per non fallire nell’obiettivo di partenza, al varo di una vera e propria rivoluzione epocale della cultura manduriana: siamo tutti curiosi), la giunta avrebbe potuto esimersi di esprimere valutazioni tanto gratuite, quanto infondate.
Per una città che esprime talenti di primissimo valore (alcuni affermati a livello nazionale, come lo scrittore Omar Di Monopoli e il vignettista Paolo Piccione, e altri anche a livello mondiale, come i musicisti Robertò Bascià e Dario Pinelli o l’operatore culturale Andrea Lacaita, per fare solo alcuni esempi e per non parlare dell’editoria), questa umiliazione, contenuta in un atto pubblico, si sarebbe potuta proprio evitare…











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