giovedì 28 novembre 2024


08/10/2014 17:04:51 - Manduria - Attualità

Il movimento “Giovani per Manduria” prende posizione sul progetto finanziario che, per volere di ben 10 consiglieri comunali su 24, ritorna in discussione in Consiglio Comunale martedì della prossima settimana

«Il project financing sulla pubblica illuminazione? E’ un problema di trasparenza!».
Il movimento “Giovani per Manduria” prende posizione sul progetto finanziario che, per volere di ben 10 consiglieri comunali su 24, ritorna in discussione in Consiglio Comunale martedì della prossima settimana. Movimento che ribadisce la propria posizione critica sul progetto e richiama i gruppi consiliari alla trasparenza.
«Pur avendo da sempre riconosciuto lo strumento della finanza creativa come una buona opportunità per realizzare e rendere efficienti servizi pubblici, la cui sostenibilità sarebbe impossibile da garantire attraverso le esigue risorse economiche comunali, consideriamo i termini del progetto in questione troppo lunghi e le procedure di selezione del tutto prive di trasparenza» è la tesi di “Giovani per Manduria”. «Nessuno dei comuni pugliesi che hanno adottato questo strumento per finalità identiche a quelle previste dal progetto in questione ha previsto una durata di affidamento così lunga. Come si può pensare di mutuare le Amministrazioni dei prossimi trent’anni con un progetto di tale portata e precludersi la possibilità di valutare forme di gestione che le future innovazioni tecnologiche potrebbero introdurre?».
“Giovani per Manduria” batte poi un altro tasto, ancora più delicato.
«Le nostre perplessità, però, non poggiano esclusivamente sulla durata del progetto. C’è qualcosa di molto più importante che deve essere rivisto e che, secondo noi, ha la priorità su tutto: la procedura di selezione dei soggetti interessati all'affidamento del servizio.
I consiglieri comunali si sono chiesti come è giunto al vaglio dell’Amministrazione il progetto Mengoli?
È stato per caso pubblicato (come è recentemente avvenuto nel Comune di Massafra, ad esempio) un bando di gara indicante criteri di aggiudicazione tecnici ed economici, tale da consentire la valutazione di più offerte e la scelta della proposta più vantaggiosa per il Comune?
Niente di tutto questo! Perchè allora discutere di un progetto che sembra essere il frutto di una trattativa privata e precludersi la possibilità di un eventuale interesse da parte di investitori che potrebbero presentare offerte migliori a quella attuale?
Per quanto ci riguarda, il ritiro del progetto e l’apertura di una fase di procedura selettiva pubblica sarebbe la scelta migliore per migliorare i termini del progetto e garantire la massima trasparenza.
Ci auguriamo che queste nostre osservazioni siano spunto di riflessione, per quei gruppi consiliari che hanno richiesto il Consiglio Comunale del 14 ottobre».










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