giovedì 28 novembre 2024


12/10/2014 17:41:52 - Manduria - Attualità

Francesco Tarantini, presidente regionale di Legambiente, conia lo spot a sostegno dell’area marina protetta che si vorrebbe creare lungo il litorale di Manduria

«Le aree marine protette sono un marchio di qualità vincente».
Francesco Tarantini, presidente regionale di Legambiente, conia lo spot a sostegno dell’area marina protetta che si vorrebbe creare lungo il litorale di Manduria. Iniziativa, quest’ultima, promossa dal circolo Legambiente della città messapica e approvata, all’unanimità, dal Consiglio Comunale. L’iter burocratico, dunque, è partito da qualche mese e fra gli ambientalisti cresce la speranza di riuscire a salvaguardare questo tratto di costa.
«Sono fortunatamente passati i tempi in cui amministratori, pescatori e cacciatori si opponevano con vigore alle proposte di creare le aree protette, marine o terrestri» ha fatto notare lo stesso Tarantini, intervenendo ad un affollato convegno promosso dal circolo manduriano di Legambiente. «Ora sono gli amministratori, di tutti gli schieramenti, e gli stessi pescatori a chiederci di sostenere l’iter della creazione delle aree marine, in quanto consapevoli delle ricadute per le attività produttive (per la stessa pesca in primis) e per il turismo ecosostenibile che generano. Finalmente c’è la consapevolezza da parte di tutti che con le aree protette non si introducono vincoli penalizzanti per nessuno, ma, più semplicemente, si tutela il mare e i suoi habitat, nonché si contribuisce a rilanciare il territorio e l’economia».
Il dibattito, moderato da Vito Andrea Mariggiò, è stato aperto dall’intervento del presidente del circolo locale di Legambiente, Giuseppe De Sario, il quale ha rimarcato l’esigenza di tutelare il mare da ogni tipo di attacco che proviene dall’uomo. E’ seguita, quindi, la relazione di Sergio Fai, biologo marino, che ha spiegato ai tanti presenti cosa sono le aree naturali protette e quali sono le loro finalità
«In Italia vi sono 25 aree marine protette» ha reso noto Fai. «Fra le più grandi in assoluto, vi è quella di Porto Cesareo».
Molto interessante anche l’intervento di Tarantini, il quale si è soffermato su uno dei temi di maggiore attualità in questo momento.
«Nella nostra regione ci sono pochissimi corpi idrici superficiali, oltre al mare. Quando fu approvato il Piano di Tutela delle Acque, ci si dimenticò di appurare un problema serio: come utilizzare i reflui affinati» ha affermato Tarantini. «Si optò per il mare (considerato che è vietato scaricare in falda), ma io sono convinto che, scegliendo il mare come recapito finale, si sia voluto scaricare in mare anche l’intero problema. Le acque andrebbero affinate e riutilizzate in agricoltura».
Sono poi intervenuti anche il sindaco di Manduria, Roberto Massafra, e il direttore regionale di Legambiente, Maurizio Manna.











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