La contesa fra l’associazione Gaia e il Comune di Manduria, trasferitasi nelle aule giudiziarie, segna un punto a favore degli animalisti, confermando il momento nero per l’Amministrazione della città messapica
Il canile sanitario continuerà ad essere gestito dall’associazione Gaia, almeno sino al 13 novembre, data della prossima udienza del Tribunale Amministrativo Regionale. Disposizione che, di fatto, blocca anche il trasferimento dei circa 200 cani nel rifugio privato dell’associazione “Euro 2000”.
La contesa fra l’associazione Gaia e il Comune di Manduria, trasferitasi nelle aule giudiziarie, segna un punto a favore degli animalisti, confermando il momento nero per l’Amministrazione della città messapica, già alle prese con la profonda spaccatura che si è aperta all’interno della maggioranza in merito al progetto finanziario relativo alla pubblica illuminazione.
«Ha trovato finalmente un punto d’approdo la vicenda del canile sanitario-rifugio di Manduria, dopo che il sindaco, con un’ordinanza, ne aveva ordinato lo sgombero e il trasferimento dei cani in una struttura privata gestita dall’associazione “Euro 2000” sostiene l’avvocato Massimiliano Musio del Foro di Lecce, incaricato dall’associazione Gaia onlus e dalla sua presidente Luigia Parco ad impugnare innanzi al TAR il provvedimento sindacale. «Questo provvedimento disponeva una misura quanto meno anomala, sia perché “garantiva” in via diretta ed immediata la gestione di cani di proprietà comunale ad altra associazione animalista, senza neppure prevedere una preliminare procedura concorsuale, sia, soprattutto, perché riconduceva l’esigenza dello sgombero dell’attuale struttura ad emergenze sanitarie che l’associazione ha dimostrato non esserci».
Il TAR di Lecce, con provvedimento del presidente della IIª Sezione, ha riconosciuto il danno sotteso al provvedimento del sindaco di Manduria e concesso la richiesta tutela cautelare che, almeno fino alla prossima udienza fissata per il 13 novembre prossimo, congela qualsiasi iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Manduria.
«E’ certamente una vittoria parziale, ma importante per Gaia onlus, che vede in qualche misura riconosciuta la situazione di pregiudizio legata all’iniziativa del primo cittadino: oggetto, peraltro, ancora prima della proposizione del ricorso di note provenienti dall’Amministrazione Regionale con le quali si segnalavano le perplessità legate alla scelta di trasferire i cani in una struttura privata avente una capienza maggiore di quella (200 cani) ammessa dalla normativa regionale e che proprio per tale motivo non aveva ottenuto alcuna autorizzazione sanitaria dalla competente ASL» prosegue ancora l’avv. Massimiliano Musio. «Il provvedimento del TAR sarà occasione per il sindaco di Manduria per riflettere e magari rivedere una misura che presenta non poche perplessità, non solo normative; mentre Gaia Onlus e il suo presidente, dal canto loro, potranno continuare ad occuparsi della salute dei cani e portare avanti i progetti di adozioni consapevoli già avviati senza ulteriori intralci».
Considerato ciò che è accaduto nelle ultime settimane per il mancato trasferimento dei cani al rifugio privato, non sarebbe deleterio portare l’argomento in discussione in Consiglio Comunale.