«La perentorietà dei termini va intesa solo per la determinazione delle imposte e non per le tariffe, come la Tari»
Questa, in sostanza, la controdeduzione (firmata dall’assessore alle Finanze Turco, dal segretario generale Iurlaro e dal dirigente dell’Ufficio Finanziario Franzoso), che ha convinto i consiglieri di maggioranza ad approvare il piano finanziario della Tari senza tener conto della prescrizione del Collegio dei revisori dei conti. Per arrivare a tale convinzione, i lavori del Consiglio sono stati sospesi per circa un’ora. Gran parte del gruppo consiliare si è riunito, all’interno stesso dell’aula, con il segretario generale e con l’assessore alle Finanze, orientandosi, poi, per procedere ugualmente con l’approvazione della determinazione del piano finanziario della Tari per il 2014. Nonostante alcuni consiglieri della minoranza (fra questi Della Rocca del Pd e Morgante di Forza Italia), avessero rimarcato i rischi che il consesso avrebbe corso, non tenendo conto del parere dei revisori.
Pare che qualche consigliere di minoranza stia valutando ora alcune opzioni, come ad esempio quella di impugnare l’atto innanzi al Tar oppure di rivolgersi al Prefetto al fine di chiedere lumi sulla legittimità della delibera approvata dalla maggioranza.
Intanto i cittadini riceveranno, presto, la cartelle esattoriali contenente l’aumento del 33,39% della tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che si aggiunge a quello del 20% applicato lo scorso anno.