giovedì 28 novembre 2024


27/10/2014 19:27:41 - Manduria - Attualità

Una nuova “bocciatura” al recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava arriva dal docente universitario di Ecologia presso l’università “Tor Vergata” di Roma, Michele Scardi

«Lo scarico dei reflui trattati dal depuratore ad una profondità minima (14 metri) provocherà danni incalcolabili all’ecosistema marino».
Una nuova “bocciatura” al recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava arriva dal docente universitario di Ecologia presso l’università “Tor Vergata” di Roma, Michele Scardi. A contattarlo e a coinvolgerlo fattivamente nella mobilitazione in atto da mesi nel versante orientale della provincia è stato l’ambientalista Mimmo Fontana.
«Dopo aver studiato e analizzato la distribuzione della Posidonia nel tratto di mare antistante la località Specchiarica (in cui confluiranno i reflui trattati dal depuratore), la localizzazione dei Siti di Importanza Comunitaria in quest’area e gli elementi di batimetria, Michele Scardi sostiene che la condotta sottomarina, così come prevista dal progetto, procura in modo certo dei danni ambientali incalcolabili all’ecosistema marino» riferisce Mimmo Fontana. «Come tutti i docenti di Ecologia, anche il prof. Scardi ritiene che una condotta sottomarina possa ragionevolmente definirsi sicura a condizione che la sua ubicazione avvenga attorno ai 40 metri di profondità (il progetto approvato prevede invece solo 14 metri di profondità!) e a circa 4.000 metri lineari di distanza dalla riva. In ogni caso, a detta del docente, per poter avere la ragionevole certezza che non vi sia alcun danno all’ecosistema, risulterebbe necessario effettuare specifiche rilevazioni in loco».
Anche prevedendo una condotta più lunga, però, si potrebbero provocare dei danni.
«Il prof. Scardi aggiunge che, pur volendo ipotizzare la fattibilità della costruzione di una condotta più lunga, la stessa, tuttavia, andrebbe ad attraversare una zona in cui la prateria di Posidonia esisteva fino a tempi relativamente recenti» prosegue Mimmo Fontana. «Sarebbe preferibile, pertanto, evitare di contaminare la prateria nel caso in cui fosse possibile collocare la condotta più a ovest, dove non è presente. Si può ritenere, pertanto, di poter aggredire credibilmente il progetto della Regione Puglia che si fonda su presupposti che il docente ritiene di poter confutare sia in ordine alla bassa profondità della condotta, sia in ordine al sito in cui verrebbe ubicata, i quali risulterebbero pregiudizievoli relativamente alla prateria di Posidonia e all’integrità del SIC.
Bisognerà eseguire una perizia, per fronteggiare i cui costi è stato aperto un conto corrente bancario per effettuare delle donazioni volontarie (IT 69N 08354 78820 000000154587)».











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