E’ finalizzata a raccogliere delle firme per chiedere al Governo delle modifiche sostanziali alla norma che prevede consistenti tagli alle risorse
Anche il patronato Inas di Manduria ha lanciato la petizione “No tagli ai patronati”, finalizzata a raccogliere delle firme per chiedere al Governo delle modifiche sostanziali alla norma che prevede consistenti tagli alle risorse.
«I tagli alle risorse dei patronati, messi nero su bianco nella legge di Stabilità, sono un attacco diretto contro i cittadini» sostengono i patronati Acli, Inas, Inca e Ital. «Se venissero confermati, questi istituti, che difendono e promuovono i diritti previdenziali e socio-assistenziali, non potrebbero più garantire i servizi finora offerti. Inoltre, il numero di coloro che rischiano di perdere il lavoro si attesta attorno al 70% degli organici complessivi dei vari patronati, ovvero migliaia e migliaia di persone».
Per i patronati, «disoccupati, pensionati, lavoratori, cittadini stranieri e italiani all’estero rischierebbero di perdere l’unico welfare gratuito e si troveranno a pagare questo servizio, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto. L’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata».
Secondo i patronati, infine, «Il taglio di 150 milioni di euro al fondo patronati e la riduzione del 35% dell’aliquota previdenziale destinata ad alimentarlo non costituiscono un risparmio per nessuno. Lo 0,226% dei contributi sociali versati da circa 21 milioni di lavoratori oggi assicura a oltre 50 milioni di persone la possibilità di usufruire dei servizi gratuiti dei patronati. Per svolgere lo stesso lavoro, la pubblica amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 persone».