giovedì 28 novembre 2024


03/11/2014 08:31:35 - Manduria - Attualità

La vice presidente del movimento “Giovani per Manduria”, Maria Pasanisi, invoca interventi nel settore delle politiche sociali

 
«Servizi Sociali: tutto tace!».
La vice presidente del movimento “Giovani per Manduria”, Maria Pasanisi, invoca interventi nel settore delle politiche sociali.
«Da mesi non si hanno notizie relative alle attività dell’assessorato ai Servizi Sociali. Eppure dovrebbe essere uno dei più attivi e laboriosi vista la situazione economico sociale del nostro territorio, la presenza di tante famiglie disagiate e l’altissimo tasso di disoccupazione» sostiene Maria Pasanisi. «Da luglio 2014, precisamente dal rimpasto della giunta, sono state prodotte 4 delibere in questo settore: l’approvazione di un rendiconto economico per gli anni 2010-2011; l’approvazione dei prospetti di soggetti, ammessi e non, al beneficio del sostegno dei canoni di locazione per l’annualità 2012 (quindi, di attività poste in essere nel passato da altre Amministrazioni); l’approvazione di un progetto finalizzato al recupero dei soggetti in situazione di dipendenza. La quarta e ultima delibera revoca proprio quest’ultimo progetto per il mancato invio telematico entro i termini previsti dal bando del Ministero dell’Interno della proposta progettuale!
Ma è possibile che in un momento di totale mancanza di fondi ci si permette il lusso di non inviare i progetti, non si sa bene per quale motivo, nei termini previsti?».
Maria Pasanisi si sofferma poi sugli indigenti che furono impiegati, per poco tempo, da alcune cooperative sociali, convenzionate con il Comune.
«La loro situazione non è meno inquietante: qualche decina di lavoratori impiegati per pochi mesi e poi tutti a casa per mancanza di fondi. Ora, per voce del consigliere Puglia, si parla di attingere dalle economie dei Piani di Zona per istituire dei servizi a pagamento, in cui coinvolgerli.
Ci preme ricordare che a gennaio 2014 avevamo suggerito l’utilizzo dei voucher lavoro emessi dall’Inps e utilizzabili anche dalle pubbliche Amministrazioni. Ci hanno risposto che poteva essere una soluzione, ma c’era da verificare se esistevano condizioni di incompatibilità con il patto di stabilità. Se la verifica sia stata fatta o meno noi non lo sappiamo. Ci auguriamo che la “non risposta” stia a significare che non vi erano possibilità. Ma se così non fosse, crediamo sia stata persa un’ennesima opportunità di utilizzare un finanziamento per una questione così impellente.
Perché, oltre a costituire la Commissione Cultura, non si prova a formare un tavolo di lavoro con coloro che, a titolo gratuito, possono aprire un varco nel sistema di paralisi totale in cui versa questo Ufficio di importanza strategica per tutto il territorio?».










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