Enzo Pisconti lancia una proposta, che viene raccolta dall’Amministrazione Comunale
«Se la SIAE garantisce la raccolta di proventi ai propri iscritti, chi garantisce gli autori non iscritti alla SIAE, che pur son tanti? E ancora: se vengono “sfruttate” (usate, fatte vedere, fatte ascoltare) opere non tutelate SIAE, gli utilizzatori devono pagare qualcosa a qualcuno?».
Da questi due quesiti, che si è posto e che ha posto alla comunità, l’artista Enzo Pisconti, sta nascendo un progetto.
«Io ed altri colleghi abbiamo ipotizzato, rispetto a questi argomenti, un progetto che si chiama “Free art” e ho invitato pubblicamente l’Amministrazione Comunale a prenderne atto» fa presente Pisconti. «Devo dire che è stato molto gratificante cogliere l’immediata disponibilità dell’assessore allo Spettacolo a volere discutere l’argomento».
Il progetto prevede una serie di incontri formativi e informativi rivolti a tutti coloro che hanno un rapporto con autori e giustamente con i loro diritti, sia in modo diretto (spettacoli, manifestazioni in genere) che in modo indiretto (uso pubblico di video, TV, radio).
«Alla fine degli incontri e nel totale rispetto delle leggi si potrebbe immaginare la costruzione di una library gestita direttamente dall’Amministrazione che, dopo aver acquistato il diritto di sfruttamento commerciale delle opere contenute, le metterebbe a disposizione del territorio» è la proposta di Pisconti. «In tal modo gli autori, che hanno liberamente deciso di tutelare la loro opere in modi alternativi alla SIAE, possono essere remunerati (direttamente dall’’Amministrazione), valorizzati e promossi nel territorio. Dunque le loro opere potrebbero essere messe a disposizione per diversi scopi (colonne sonore teatrali, musica d’ascolto ecc), e coloro che le utilizzano, oltre a portare a conoscenza del pubblico i lavori di questi autori, non pagherebbero di fatto diritti SIAE in quanto gli autori non sarebbero tutelati da quella società».