Il documento sarà presentato stamani al tavolo tecnico di Bari
C’è l’intesa fra i Comuni di Manduria e Avetrana. Grazie alla preziosa opera di intermediazione del docente universitario Mario Del Prete, consulente tecnico del Comune di Avetrana, i sindaci Roberto Massafra e Mario De Marco si presenteranno stamani al tavolo tecnico di Bari sul depuratore consortile con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Giannini con un documento e con delle proposte condivise. Un notevole passo in avanti, che potrebbe indurre la Regione Puglia al tanto atteso segnale di apertura.
«Le forme di scarico al suolo comprendono l’utilizzo dei reflui a scopo irriguo nei mesi non piovosi e lo scarico del surplus invernale degli stessi in strutture sperdenti per fronteggiare l’emergenza della contaminazione salina scientificamente dimostrata nei territori comunali dell’arco ionico orientale» è riportato nella nota. «Lo scarico al suolo prevede l’utilizzo di reflui depurati in Tabella 4S per favorire lo sviluppo agricolo della fascia territoriale a ridosso della costa. Le necessità idriche per tale operazione coprono l’intera produzione dei reflui nei mesi estivi mentre, nei mesi invernali, il surplus idrico può essere destinato al sottosuolo tramite strutture sperdenti costituite da trincee drenanti, così come proposto dal Comune di Manduria o da pozzi terebrati in zona non satura, così come propone il comune di Avetrana».
Soluzioni condivise, quindi, che hanno come unico obiettivo comune quello di evitare lo scarico in mare.
«I Comuni di Manduria e di Avetrana propongono una soluzione di utilizzo idrico sostenibile dei reflui, fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche e mirante alla tutela ed al miglioramento dell’ambiente acquatico» si legge ancora. «Di conseguenza, alla luce degli approfondimenti tecnici e funzionali, ovvero delle considerazioni politiche ed amministrative, le Amministrazioni comunali di Manduria e Avetrana ribadiscono la propria contrarietà alla condotta sottomarina reputandola, allo stato dell’arte, non solo non necessaria ma fortemente compromissoria del delicato e pregevole ecosistema ambientale del tratto costiero oggetto di immissione dei reflui, specie in fasi emergenziali.
Non ci si può, infine, esimere dal rappresentare alcune considerazioni di carattere politico e di richiedere alla politica regionale di esprimere con chiarezza la propria volontà: se, cioè, si intenda proseguire sulla strada intrapresa e portare a termine uno scarico in mare a rischio e in totale dissonanza con la volontà popolare, o viceversa, rinunciare, con un atto amministrativo ufficiale, alla costruzione della condotta sottomarina ed allo scarico in mare delle acque reflue.
Ai candidati alla Presidenza della Regione, agli assessori e consiglieri regionali in carica e/o aspiranti a diventarlo si chiede ufficialmente di dare seguito alle loro dichiarazioni di stampa e, prima della scadenza dell’attuale mandato, di sancire con delibera la definitiva rinuncia alla costruzione della condotta sottomarina a servizio del depuratore consortile Manduria – Sava - Marine di Manduria».