«La Puglia non è immune da questo fenomeno»
Un’emergenza sociale ma anche un fondamentale banco di prova per le istituzioni. Il tema della violenza contro le donne ha solo come punta emergente la tragica statistica delle uccisioni: in Italia in media, nel 2013, una ogni due giorni. Non meno importante, tuttavia, è il substrato sociale e culturale in cui la violenza matura, devastando sia la persona contro cui direttamente si rivolge, sia l’ambito familiare della stessa, anche in assenza di immediato pericolo per la vita e l’integrità fisica.
Ieri, in tutto il mondo, si è celebrata la Giornata contro la Violenza sulle Donne, un tema di attualità che l’istituto comprensivo “Prudenzano” di Manduria ha voluto affrontare e approfondire invitando, nella propria scuola, due rappresentanti dell’associazione “Io Donna” di Brindisi: Lia Caprera, responsabile legale dell’associazione (che vediamo nella foto) ed Emanuela Coppola, psicologa, volontaria.
A loro i ragazzi del laboratorio di giornalismo (Flavia Brunetti, Francesca Caforio, Antonello Calò Semeraro, Martina Paola Camassa, Francesco Capogrosso, Graziano Capogrosso, Denise D’Amato, Mattia Dell’Anna, Milena Maria Dinoi, Andrea Ioana Dobrea, Annalisa Elefante, Ruben Elia, Anna Greco, Diletta Lacalamita, Pietro Paolo Locorotondo, Angelo Marasco, Giulia Mero, Matteo Micelli, Andrea Moscogiuri, Simone Perchio, Emanuele Perrucci, Valentina Polimeno, Chiara Pia Rainò, Giulia Sammarco, Fabiana Scorrano, Mattia Tarentini), guidati dalle docenti di lingua Italiana Stefania Maiorano, Alessia Mazza e Lucia My, hanno rivolto una serie di domande per comprendere i termini del fenomeno in Puglia, per risalire alle sue cause e per conoscere le meritorie attività svolte dalle associazioni di volontariato a sostegno delle donne vittime di violenza o di stalking.
«La Puglia non è immune da questo fenomeno» ha fatto presente Lia Caprera, che ha proposto ai ragazzi una dotta analisi sulla violenza sulle donne. «Si verificano episodi di violenza, che sfociano nell’omicidio, ma è altrettanto grave la violenza psicologica, che fa più male di uno schiaffo: scalfisce l’autostima della donna, che viene ricattata in tanti modi».
Lia Caprera ed Emanuela Coppola, dopo essersi fatte intermediarie per un’intervista a distanza rilasciata da una donna della provincia di Brindisi vittima di violenza ai ragazzi del “Prudenzano”, hanno raccontato la loro attività nell’ambito dell’associazione “Io Donna”, auspicando maggiori interventi formativi e informativi per arginare questa deriva.