giovedì 28 novembre 2024


27/11/2014 12:28:49 - Manduria - Attualità

«La vicenda del project financing sulla pubblica illuminazione, nella sua grottesca evoluzione, mette in evidenza come questa Amministrazione abbia in mente tutto, fuorché un programma serio di rilancio della nostra comunità»

Anche l’associazione “Manduria Migliore” si sofferma ad analizzare le vicissitudini dell’iter del progetto di finanza, poi revocato dal Consiglio Comunale.
«Era il luglio del 2013 allorché la prima giunta Massafra, approvando il piano triennale delle opere, dette di fatto inizio alla telenovela del project financing sulla pubblica illuminazione» è riportato in un comunicato. «Oggi, la telenovela durata 17 mesi, ha visto la sua tragica fine con la revoca disposta dal Consiglio. L’ultima seduta del consesso ha addirittura messo in evidenza anche la scarsa convenienza dello stesso progetto, il cui costo, negli anni, si sarebbe raddoppiato, fino a raggiungere cifre, molto probabilmente, insostenibili anche per il Comune di Manduria».
Alla premessa, segue il giudizio politico sull’attuale Amministrazione.
«L’Amministrazione continua a vivere sull’improvvisazione. Abbiamo perso oltre un anno di legislatura dietro un progetto rivelatosi un boomerang; sembriamo ormai condannati ad inquinare il nostro mare; sul nosocomio nulla si muove; la mano del sindaco sulla viabilità ha prodotto più danni che altro; il corso di Manduria conta più cartelli affittasi che attività commerciali.
Dove mai ci porterà quest’Amministrazione non è dato sapere. Ma certamente, guardando questo scorcio di legislatura, vien poco da stare allegri. Lo spettacolo offerto dall’ultimo Consiglio Comunale è stato quanto mai dequalificante ed espressione di una classe politica in cui sembrano prevalere interessi e rancori personali, piuttosto che un interesse per la comunità.
Ora, molto probabilmente, assisteremo nuovamente al teatrino della politica, con azzeramento della giunta e nuove consultazioni alla ricerca non degli uomini giusti ma dei numeri che garantiranno altri mesi o forse anni di sopravvivenza.
Non è che forse - per dirla come il sindaco – anche stavolta la colpa di tutto ciò non è di chi amministra, ma dei movimenti e associazioni che non farebbero nulla per la città di Manduria? La vera risposta – in tutta la sua drammaticità – è nel fallimento politico di questa Amministrazione, che dovrebbe accettare di farsi da parte per evitare che Manduria possa ancor di più sprofondare nei disastri amministrativi sinora compiuti e lasciare che una nuova classe politica possa far rinascere il nostro territorio, cercando di rendere la nostra Manduria un pochino migliore».










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