giovedì 28 novembre 2024


03/12/2014 19:39:34 - Manduria - Attualità

… ma si è ancora in attesa che le strutture siano affidate ad associazioni che possano gestirle con finalità sociali

 
Manduria è il Comune della provincia (ad eccezione del capoluogo) con più beni immobili confiscati alla mafia. Ma si è ancora in perenne attesa che le strutture siano affidate ad associazioni che possano gestirle con finalità sociali.
«Quando la Regione Puglia, nel 2010 varò il progetto “Libera il Bene”, una iniziativa che promuoveva, con finanziamenti, il recupero e il riuso dei beni confiscati, nessun ente locale della provincia di Taranto partecipò, perdendo così una occasione preziosa» ricorda Anna Maria De Tomaso Bonifazi, referente per la provincia dell’associazione “Libera”. «Più volte “Libera”, fin dal 2004, ha chiesto di conoscere lo stato degli immobili confiscati sia al Comune di Taranto che a quello di Manduria, ricevendo risposte evasive.
Eppure proprio a Manduria, in un periodo di commissariamento del Comune, il Prefetto di Taranto e i referenti nazionali di “Libera” riuscirono finalmente a mettere a bando i beni confiscati. Ma ci accorgemmo ben presto che si trattò di una vittoria di Pirro, perché, con l’elezione del nuovo Consiglio Comunale, il sindaco che si insediò annullò tutto e, di fronte alle rimostranze di “Libera”, non seppe fornire spiegazione alcuna, se non rifacendosi ad una decisione del segretario generale del Comune».
La prof.ssa Bonifazi si sofferma sulla situazione generale.
«Davvero il percorso, per quel che riguarda la nostra realtà, è diventato lungo e irto di ostacoli e, nel frattempo, i beni confiscati e assegnati ai Comuni continuano ad aumentare, sia a Taranto che in provincia» fa presente la referente di “Libera”. «La questione relativa alla applicazione della legge 109/96 sulla confisca dei beni ai mafiosi ancora oggi a Taranto e in provincia rappresenta un problema “irrisolto”.
Beni sequestrati in via definitiva ed assegnati agli enti locali (complessivamente 152) sono inutilizzati, abbandonati all’incuria da anni a causa dell’indifferenza e dell’inerzia delle istituzioni tutte. Appartamenti, ville, terreni, aziende potrebbero essere recuperati, valorizzati, trasformati in luoghi di accoglienza, recupero, assistenza per persone in difficoltà. Potrebbero, inoltre, favorire la creazione di posti di lavoro “puliti”.
“Libera” è fortemente impegnata nel sollecitare Prefettura ed Enti locali ad applicare una legge che dovrebbe restituire alla società civile i beni frutto di azioni criminose, chiedendo il loro riutilizzo sociale per rafforzare il sistema del welfare nel nostro Paese e contribuire allo sviluppo dell’occupazione».










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