Luigi Morgante replica alle accuse
«Non sono io il bugiardo: le carte parlano chiaramente».
Luigi Morgante replica alle accuse della Lista Girardi e del titolare dell’azienda di Galatina, Mario Mengoli.
«Mi attendevo un “mea culpa” di chi, in tutte le maniere, voleva a tutti i costi l’attuazione del progetto-Mengoli. Invece costoro hanno cambiato le carte in tavola, accusando me di essere un bugiardo o incompetente» premette il consigliere di Forza Italia. «Pongo, allora, all’attenzione dei cittadini manduriani alcuni dati incontrovertibili, in modo da poter giudicare chi in questa storia ha detto della palesi bugie su un progetto molto interessante sotto ogni punto di vista».
Morgante entra quindi nel dettaglio.
«Questo progetto è stato approvato dalla giunta il 19 agosto del 2013. Nelle premesse della delibera si menzionano una serie di documenti presentati dal Mengoli e specificatamente, alla pagina 6 della delibera, si fa riferimento al piano economico – finanziario, che è un atto determinate per un progetto di project financing, cosi come previsto dalla legge. Con l’approvazione della delibera, gli elaborati del progetto Mengoli erano a disposizione dei consiglieri comunali. Purtroppo qualcuno voleva farmi firmare un documento in cui non avrei dovuto diffondere i dati di un atto divenuto pubblico. Ma il dato più sconfortante è che questo piano finanziario era sparito.
Quando finalmente, nel giorno della seduta del Consiglio Comunale, mi è stato consegnato il piano di asseveramento, ho riscontrato che il costo non ammontava a 30 milioni di euro (come si era sempre detto), bensì ad oltre 50 milioni di euro, perché nel documento si calcolava la rivalutazione dell’indice Istat del 3% non solo sulla manutenzione, ma anche sul costo dell’energia elettrica che si sarebbe consumata per la pubblica illuminazione. Tutto a carico dei cittadini di Manduria.
Questi sono dati rivenienti non da fantasie politiche o contrapposizioni tra maggioranza e opposizione, ma da un progetto che ha prodotto tante perplessità e chi è competente (come il fantastico trio Curri padre e figlio e soprattutto Girardi) in quanto hanno più volte dichiarato di aver letto bene il progetto di finanza pubblica, dovrebbero aver il buon gusto di non parlare più di project financing. Ci sono documenti agli atti di quello che ho sostenuto, per cui ci sono due possibilità: o che il piano finanziario sia sbagliato e quindi il progetto decade, oppure che è giusto i cittadini debbano preoccuparsi seriamente di chi governa la nostra città».