giovedì 28 novembre 2024


13/12/2014 14:01:04 - Manduria - Attualità

Approvato un ordine del giorno che impegna il governo a valutare la possibilità, nell’ambito delle proprie competenze, di sollecitare la Regione Puglia, di concerto con i Comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, a individuare soluzioni tecniche condivisibili che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del codice dell’ambiente

 
La senatrice Daniela Donno è stata di parola. Dopo il sopralluogo effettuato qualche giorno fa nell’area interessata dallo scarico nel mare dei reflui trattati da depuratore consortile, ha proposto (insieme ai colleghi Vilma Moronese e Paola Nugnes), un ordine del giorno sul tema, approvato dalla 13ª Commissione permanente nell’ambito dei lavori sul disegno di legge di stabilità per il 2015.
«La realizzazione dello scarico a mare dei reflui per il tramite di condotta sottomarina determinerebbe gravi danni all’ecosistema marino e alla risorsa naturale costiera, in aperto contrasto con l’articolo 73 del codice dell’ambiente contenuto nel decreto legislativo numero 152 del 2006”»  si legge nell’ordine del giorno approntato dalla rappresentante del Movimento 5 Stelle, votato anche dal senatore di Forza Italia, Pietro Iurlaro. «Il depuratore consortile si porrebbe altresì in contrasto con l’articolo 106, il quale stabilisce che le acque reflue urbane che scaricano in acque recipienti individuate quali aree sensibili, devono essere sottoposte ad un trattamento più spinto. L’area dove dovrebbe sorgere il depuratore è stata dichiarata area naturale protetta dalla legge regionale numero 24 del 2002, nonché il tratto di terre e di mare prospiciente è stato individuato quale Sito d’interesse comunitario con decreto del Ministro dell’Ambiente del 7 marzo 2012. Pertanto, l’allocazione dell’impianto di depurazione in tali zone risulterebbe certamente inidonea alla tutela delle stesse e contraria alle normative.
Dopo aver rimarcato che la proposta alternativa (pozzi sperdenti in zona non satura, quale recapito finale dei reflui, insieme agli altri interventi di riutilizzo dei reflui del depuratore quali il riuso in agricoltura e lo stoccaggio per irrigazione di soccorso), presenta indiscutibili vantaggi ambientali, quali la riduzione degli effetti di contaminazione salina in atto lungo la fascia costiera del litorale ionico, la sen. Donno, attraverso quest’ordine del giorno, intende impegnare «il Governo a valutare la possibilità, nell’ambito delle proprie competenze, di sollecitare la Regione Puglia, di concerto con i Comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, a individuare soluzioni tecniche condivisibili che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del codice dell’ambiente». Nonchè ad «attivare politiche ambientali atte al contrasto dell’intrusione marina e della costante desertificazione dei territori interessati, scongiurando il rischio concreto della compromissione dell’equilibrio ambientale».











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