giovedì 28 novembre 2024


14/12/2014 11:51:13 - Manduria - Attualità

E’ stato il sindaco Roberto Massafra, incalzato dalla minoranza, a presentare un emendamento affinchè l’aliquota fosse limata: da 0,6 a 0,4 per mille

L’Amministrazione Comunale costretta a fare retromarcia sulla determinazione dell’aliquota Tasi da applicare sulle abitazioni Iacp. E’ stato il sindaco Roberto Massafra, incalzato dalla minoranza, a presentare un emendamento affinchè l’aliquota fosse limata: da 0,6 a 0,4 per mille.
L’argomento è stato posto all’attenzione del Consiglio Comunale venerdì mattina dopo che il Ministero delle Finanze aveva fatto notare alcune irregolarità nelle attribuzioni delle aliquote Tasi nell’originaria delibera, approvata nel settembre scorso. La prima riguardava quella applicata per le aliquote Tasi degli immobili delle categorie A1 e A8: era stata fissata al 2,8 per mille, invece il tetto massimo è stabilito, per legge, al 2,5 per mille.
Inoltre, l’Amministrazione Comunale aveva deciso di esentare completamente dal pagamento della Tasi i proprietari degli immobili Iacp. Il Ministero ha fatto notare, invece, che sia gli alloggi Iacp, sia quelli di edilizia residenziale non possono essere esentati dal tributo.
Pertanto, nella seduta di ieri del Consiglio, l’Amministrazione ha posto all’attenzione dell’assise un provvedimento correttivo. Ha limato le aliquote per gli immobili delle categorie A1 e A8, stimando minori entrate rispettivamente per 3.604 euro e 5.805 euro (complessivamente 9.409 euro. Ha però previsto l’introduzione dell’aliquota dello 0,6 per mille (la stessa dello scorso anno) per gli alloggi Iacp, prevedendo maggiori entrate per oltre 82mila euro.
Ciò, nonostante proprio nella circolare inviata dal Ministero delle Finanze si chiariva che l’aliquota poteva essere inferiore: quella minima è infatti dello 0,4 per mille. Inoltre potevano essere previste anche le detrazioni, così come contemplate da un articolo di legge.
«Perché state applicando l’aliquota dello 0,6 per mille, se vi è uno saldo positivo di oltre 72.500 euro nella differenza fra le minori entrate derivanti dalla diminuzione dell’aliquota per le case di lusso (9.409 euro) e le maggiori entrate per l’applicazione della Tasi agli alloggi Iacp (82.000 euro)?» ha chiesto il consigliere di Forza Italia, Luigi Morgante. «In un periodo di crisi, perché andare a colpire gente che, sulla carta, dovrebbe avere redditi modesti? Si applichino invece, proprio come indicato dal Ministero, l’aliquota minima (0,4 per mille) e le detrazioni».
Sullo stesso tenore sono stati gli interventi dei rappresentanti del Pd (Della Rocca e Cascarano), del Movimento Schittulli (Ferretti), di Proposta per Manduria (Maggi e Andrisano) e dell’indipendente Durante.
Massafra, dopo aver ricordato che inizialmente l’Amministrazione aveva dimostrato di avere a cuore i proprietari degli alloggi dello Iacp (esentati dalla Tasi), non ha potuto che prendere atto dell’errore, presentando, egli stesso, un emendamento alla proposta di delibera del proprio assessore alle Finanze, Raimondo Turco.
La minoranza ha comunque votato poi contro il provvedimento, avendo manifestato il disaccordo per la decisione di non concedere anche le detrazioni e avendo anche rimarcato «la confusione che regna all’interno della maggioranza».










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