E’ servito, insomma, l’ennesimo esposto dell’ambientalista Mimmo Carrieri affinchè, dopo vari lustri di attesa e dopo che in quest’area è annegato (dieci anni fa) un ragazzo extracomunitario, si rispolverasse una situazione che è andata incancrenendosi negli anni fra l’indifferenza generale
Il Dipartimento di Prevenzione della Asl ha invitato il sindaco di Manduria a emettere un’ordinanza o una diffida nei confronti del consorzio di bonifica Arneo affinchè proceda «ad eliminare al più presto possibile tutti gli inconvenienti igienico-sanitari esistenti nell’area del vecchio impianto di sollevamento del Chidro, mediante la demolizione o comunque la messa in sicurezza di tutti i manufatti edili facenti parte della struttura».
E’ servito, insomma, l’ennesimo esposto dell’ambientalista Mimmo Carrieri affinchè, dopo vari lustri di attesa e dopo che in quest’area è annegato (dieci anni fa) un ragazzo extracomunitario, si rispolverasse una situazione che è andata incancrenendosi negli anni fra l’indifferenza generale.
Nella relazione inviata al sindaco di Manduria, il Dipartimento di Prevenzione della Asl certifica tutta una serie di pericoli, che aveva già segnalato Carrieri: presenza di vecchi fabbricati in stato di degrado accessibili da chiunque, perché sprovvisti di cancelli e infissi o con infissi rotti, con all’interno rifiuti e animali morti (in particolare uno strato di escrementi di piccioni); impianti rotti e divelti, cavi e quadri elettrici a vista invasi da ruggine; griglie, paratie, tubi e quant’altro rotti e arrugginiti; vasca di raccolta acque con parapetti di altezza insufficiente, con pericolo di caduta all’interno; folta vegetazione spontanea in tutta l’area di pertinenza, confinante con l’area protetta della foce del fiume Chidro; pericolo per l’incolumità, l’igiene pubblica e l’ambiente, visto che l’area è accessibile da chiunque, in quanto sprovvista di cancelli o idonee recinzioni».
Dopo aver effettuato il sopralluogo, il Dipartimento della Asl, pertanto, ha chiesto al sindaco di Manduria di assumere dei provvedimenti: emettere un’ordinanza oppure diffidare l’Arneo a eseguire una serie di interventi per mettere in sicurezza l’area (ipotesi più probabile), o demolire l’ormai inutile struttura (ipotesi a nostro avviso più remota).
«Occorre eseguire la rimozione di tutte le attrezzature e gli impianti metallici esistenti in stato di degrado e di abbandono, che possono essere causa di incidenti per chiunque vi acceda» è riportato ancora nella relazione della Asl.