«Ciascuno deve mettersi in gioco nell’ambito in cui è posto, cambiando mentalità e dando il meglio di sé, in un lavoro assiduo di confronto che vinca l’individualismo e favorisca quella rete di idee, di disponibilità, di progetti, di relazioni, di giusti obiettivi, evitando sempre il conflitto, il pessimismo e la critica distruttiva per apprezzare, invece, i piccoli passi che un’intera Comunità compie nella costruzione del bene»
«Carissimi,
tra qualche giorno si rinnoverà per tutti noi la gioia e lo stupore del Natale! Meraviglia di un Dio, appassionato dell’uomo, che nasce nel mondo per rinnovare la nostra storia. Egli non si rassegna di fronte al dolore di una umanità ferita e preferisce assumerla sino in fondo, aprendo a tutti lo spazio di un Amore infinito per cui vale la pena scommettere tutto. E’ in Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, che la nostra umanità si compie, si realizza e progredisce, affinché diventiamo capaci di guardare con occhi nuovi il mondo e gli altri, vivere le nostre responsabilità nello stile del dono e del servizio, farci testimoni di amore e di solidarietà verso chi è più debole. Se non c’è lui a dilatare la nostra vita, le grandi aspirazioni del cuore umano si annullano; rischiamo così di spegnere persino quella luce divina che sempre illumina l’intimo della nostra coscienza nella scelta del bene, di chiuderci nell’egoismo e nel pessimismo, nelle nostre presunte posizioni di verità, nella nostra indifferenza, nelle relazioni spesso ambigue e falsificate, nei giustificati compromessi morali e negli individualismi esasperati, che a nulla giovano nell’autentica costruzione di una Comunità. Il Natale è la festa dell’incontro e del dialogo: è Dio che per primo si muove verso l’uomo. E’ la festa della solidarietà e della condivisione, poiché l’amore o ci insegna a condividere oppure è una degenerazione astratta e pericolosa di un altro sentimento. Viviamo tempi difficili e la nostra città non è certamente esente da tutte le dinamiche che interessano ormai l’intera società: la mancanza di lavoro che costringe tante famiglie all’umiliazione, il disagio sociale con forme sempre più ricorrenti di disturbi psicologici, l’emergenza educativa delle nuove generazioni con la crescita della violenza e del fenomeno di vecchie e nuove dipendenze, la crisi della famiglia e l’abdicazione del ruolo genitoriale, l’abbassamento del livello culturale e delle relazioni. A ciò si aggiungono altre problematiche, che rischiano di mortificare sempre più un territorio così ricco di storia e di tradizioni, con un patrimonio naturalistico di impareggiabile valore, ma anche tanto privo di attenzioni e di servizi: la questione del depuratore consortile, la riduzione del servizio sanitario, il degrado delle strutture, la mancanza di una vera progettualità con piani adeguati di sviluppo e di investimento, soprattutto delle coste, la carenza di interventi in ambito sociale, i collegamenti stradali, la mancata valorizzazione di tutte le risorse produttive e intellettuali. Di fronte a tutto ciò non bisogna rassegnarsi, sarebbe il più grave errore che possiamo compiere davanti a ciò che la storia e Dio ci chiedono. Ciascuno deve mettersi in gioco nell’ambito in cui è posto, cambiando mentalità e dando il meglio di sé, in un lavoro assiduo di confronto che vinca l’individualismo e favorisca quella rete di idee, di disponibilità, di progetti, di relazioni, di giusti obiettivi, evitando sempre il conflitto, il pessimismo e la critica distruttiva per apprezzare, invece, i piccoli passi che un’intera Comunità compie nella costruzione del bene. Le nostre Caritas parrocchiali si sono già attivate per favorire una maggiore attenzione in questi giorni verso le famiglie e i singoli, sia con il servizio mensa, sia con l’ascolto delle necessità e l’intervento risolutivo di molteplici casi che, quotidianamente, vengono presentati ai nostri operatori. Nonostante la drastica riduzione e destinazione da parte della Comunità Europea degli alimenti per le famiglie in difficoltà, è ancora attivo, in quasi tutte le parrocchie, il servizio distribuzione viveri e un centro per il vestiario.
In questo Natale, ciascuno di noi si lasci raggiungere da un Amore capace di rinnovare tutta la propria esistenza e aprirla all’impegno di costruire una Comunità più attiva e vivibile; ci spinga verso scelte che possano ridare forza a chi è stanco e deluso; ci scomodi dal nostro perbenismo e abbatta con la sua forza le torri dei nostri egoismi e delle nostre indifferenze; ci aiuti a riconoscere sul volto di ogni fratello quel Bambino nato nella grotta di Betlemme per essere la vera Speranza del mondo (Cf Lc 1, 4-7).
Buon Natale a tutti!».